Mi gusto!
Laboratorio a cura di Luca Bresadola, Cristina Brondello e Giulia Gatta, student* del Master in Design for Children
presso la Libera Università di Bolzano
Pensa a cosa succederebbe se ti potessi gustare attraverso un piatto di tua creazione. Come ti immagineresti se fossi una ricetta? Quali gusti ti rappresenterebbero?
Queste sono le domande che danno il via a MI GUSTO!, un laboratorio che si pone l’obiettivo di incentivare nei bambini e nelle bambine la ricerca della propria identità attraverso un mezzo a tutt* familiare: il cibo. Esplorando i diversi significati visivi ed emozionali che ogni sapore detiene, ogni partecipante si cimenterà nella rappresentazione del proprio piatto e nella scrittura della sua ricetta. Un tema così delicato come quello dell’identità viene in questo modo reso accessibile ai bambini e alle bambine attraverso un mondo già conosciuto, rendendo questa nuova esperienza di ricerca interiore divertente e inclusiva. L’esplosione di sapori prenderà vita grazie a forme geometriche di vari colori e dimensioni, mescolate sul foglio bianco e combinate per formarne un piatto.
L’esplorazione individuale e personale diventa poi possibilità di farsi conoscere e di conoscere l’altro attraverso la condivisione della propria ricetta e l’assaggio. Il sapore stimola la scoperta e il cibo ispira la convivialità. Questo laboratorio vuole favorire l’intreccio tra l’esplorazione del sé e la condivisione collettiva di esperienze.
Incontrare una persona è come vedere un piatto,
conoscerla è come morderlo,
diventare sua amica è come papparselo!
Materiali
- Tovaglietta: foglio bianco in A3
- Sapori: cartoncini ritagliati in forme geometriche di diverse colori e dimensioni
- Piatto e posate: Pennarello nero
- Menù: foglio prestampato
- Colla
Svolgimento
Fase 1 _ Disegna il tuo piatto
Benvenut* a tavola!
Ogni partecipante sceglie il proprio posto sulla tavola imbandita con forme colorate, pennarelli neri e tubetti di colla. Ognun* ha a sua disposizione una tovaglietta bianca e al suo fianco il Menù. Come prima cosa, nell’esplorazione di sé stessi, si percepisce l’aspetto esteriore. Questo viene rappresentato dalla sagoma del piatto che ognun* dovrà disegnare sulla tovaglietta come la forma chiusa che più sente vicina.
Organica, spigolosa, tonda, frastagliata, casuale…le possibilità sono infinite!
Fase 2 _ Crea una composizione di sapori!
Quali di questi gusti ti rappresentano? Sei un tipo dolce? Affronti la vita in modo frizzante? Ti inasprisci facilmente?
I sapori attraverso i quali i bambini e le bambine possono riflettere sui vari aspetti della propria personalità sono sei e si distinguono in: Salato, aspro, piccante, frizzante, amaro, dolce. L’associazione è libera e personale così come quella della sua traduzione visiva: forme di diverse dimensioni e colori da combinare in base ai sapori ritrovati in sé stessi.
Così ecco che il tuo piatto diverrà una cacofonia di dolci cerchi azzurri, con un pizzico di triangoli gialli frizzanti e un grosso quadrato verde aspro.
Una volta scelti e disposti gli elementi all’interno del piatto, ogni partecipante può incollarli per dare vita alla propria rappresentazione culinaria.
Fase 3 _ Disegna le tue posate
Che consistenza hai? Come ti mangeresti? Vai scoperto poco a poco con un cucchiaino o tutto d’un sorso? Hai un cuore morbido da cannuccia o un guscio esteriore, duro da tagliare?
Una volta completato il piatto mancano solamente le posate. Ogni bambino e bambina può scegliere la modalità di consumo della propria pietanza disegnando delle posate con il pennarello nero. La loro scelta può nascere dalla consistenza, velocità, attenzione, selezione di ciò che si andrà a gustare.
Forchetta e cucchiaio, bacchette cinesi, cannucce, mani, piedi, naso… libero spazio alla fantasia!
Fase 4 _ Dai un nome e scrivi la ricetta
Come si chiama la tua nuova creazione? Esplodo? Gentilix? Intrecci di pazzia? O semplicemente Giorgia?
È ora di utilizzare il Menù prestampato, scrivendo nella parte alta il nome del piatto realizzato.
Da cosa è composto il tuo piatto? Come lo hai preparato? Sei chili di generosità, tre quadrati di dolcezza e un pizzico di acida ironia, mettere tutto in forno a 6 gradi per 3 ore. GNAM!
Nella sezione ricetta del Menù i bambini e le bambine trascriveranno il processo creativo ed esplorativo avvenuto durante la creazione del piatto e narrandosi tramite la sua composizione.
Fase 5 _ Chi ti gusterebbe e chi assaggeresti?
A chi piacerebbe mangiare il tuo piatto? Alle mamme e ai papà? A un cagnolino? Ad Alessandro?
L’ultima parte del Menù è dedicata alla condivisione del proprio piatto con l’esterno, così ogni bambin* può immaginare le persone che lo apprezzerebbero e quelle con le quali vorrebbe condividerlo.
Wow quanti piatti diversi! Chi l’avrebbe mai detto che sarebbero nate ricette così diverse e uniche! E tu a quale piatto vorresti dare un morso? Sicuramente a quello di Alessandro! Ma forse anche a quello di Lucia, non pensavi proprio che sarebbe stato dolce come il tuo.
La fase conclusiva prevede una condivisione collettiva durante la quale ogni partecipante può raccontare il proprio piatto e leggerne la ricetta. È importante incentivare il dialogo fra bambin* e far riflettere loro sulle somiglianze, differenze, peculiarità, sorprese ritrovate nelle narrazioni altrui. Per concludere il momento di esplorazione collettiva viene posta la domanda “A quale piatto daresti un morso?”. Quest’ultimo interrogativo vuole incentivare nuovi incontri e un’apertura verso l’altro e l’altrove.
Dulcis in fundo…
Ecco concluso MI GUSTO! Un laboratorio che vuole favorire il processo di conoscenza, di esplorazione di sé e degli altri e aprire un dialogo costruttivo sull’individualità e la collettività. La tovaglietta finale, che ogni bambin* può portare con sé a casa, non rappresenta solo il prodotto visivo dell’esplorazione avvenuta durante l’attività ma soprattutto il ricordo dell’esperienza vissuta.
Come un piatto ha diversi sapori
anche noi siamo unici e di tanti colori
Luca Bresadola conclude la laurea alla Libera Università di Bolzano in Design e Arti e continua la propria formazione con il Master in Direzione della Fotografia presso l’Accademia Nazionale del Cinema di Bologna. Lavora su diversi set cinematografici e nel campo pubblicitario, ma sentendosi ancora bambino dentro si iscrive al Master Design for Children dell’Unibz.
Cristina Brondello è studentessa in Design for Children presso la Libera Università di Bolzano e laureata in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli Studi di Torino. È attualmente maestra di scuola primaria presso “Istituto Comprensivo Bolzano I”.
Giulia Gatta è laureata in Graphic Design presso RUFA – Rome University of Fine Arts. Dopo un Erasmus in Germania e un tirocinio in Spagna decide di trasferirsi a Bolzano per studiare nel Master in Design for Children dell’unibz con l’obiettivo di nutrire il rapporto tra grafica ed educazione.