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Playlist dell’ozio domenicale

A cura di Carmine Esposito

Esiste un mondo parallelo in cui puoi svegliarti alle undici, non andare al lavoro e restare in pigiama tutto il giorno. Si chiama domenica ed è il tema di questa playlist, fatta di sbadigli, lente passeggiate e una colazione molto molto lunga.

Norah Jones – Good Morning

Nel 2012 Norah Jones era al culmine del suo periodo sperimentale e mise a segno la traccia perfetta per l’apertura di un disco. Good Morning ha occhi che si aprono e si chiudono e rende bene l’idea del caffè che ci mette sempre troppo a uscire dalla moka.


Fabio Concato – Domenica bestiale

Fabio Concato aveva organizzato tante cose con la sua lei, ma poi si ricorda che è domenica e nell’inciso del brano mette l’accento sulla cosa più naturale da fare in un giorno festivo: mangiare. Peccato ci fossero solo fiori intorno a lui.


Getz / Gilberto – The girl from Ipanema

La mattina ha l’oro in bocca. Ma anche troppa luce negli occhi e una certa quantità di saudade nelle narici. Per occupare anche il senso dell’udito, Stan Getz e Joao Gilberto ci hanno regalato un disco intero.


Giorgio Poi – Non mi piace viaggiare

Giorgio Poi è un talento contemporaneo. I suoi due dischi sono un manifesto di accidia e pigrizia, rese benissimo anche armonicamente e ritmicamente, e con “Non mi piace viaggiare” il restare a casa diventa il miglior modo di utilizzare il tempo libero.


Electric Youth, College – A Real Hero

In una playlist dedicata all’ozio domenicale non poteva mancare un brano synth-wave, genere dove il musicista imposta una frase di basso e un jingle melodico che si ripetono all’infinito. In genere, come nel caso di A Real Hero, una cantante in dormiveglia sussurra un ritornello al microfono, dando al brano una sterzata dream-pop: atmosfera perfetta per chi si sveglia tardi.


Velvet Underground – Sunday Morning

Nel 1966 i Velvet Underground avevano una manciata di canzoni mandate a memoria da registrare. Espressivamente audaci, entrarono in studio con l’idea di far scorrere passivamente il loro flusso di coscienza. La leggenda narra che il fonico, dopo poche canzoni, esclamò: “non sono pagato per registrare questa schifezza”, e mollò il banco mentre i nastri continuavano ad andare. Più flusso di così.


Nada – Lemme lemme

Per Nada Malanima e Piero Ciampi (autore di Lemme Lemme, nonché compagno di Nada in quegli anni) l’amore è un pendolo. Ci si muove poco, ci si muove lentamente, ci si muove con poesia. Non si suda.


Miles Davis – So What 

Dopo anni di be-bop, una musica frenetica e veloce, con cambi repentini e ritmi anfetaminici, dove il musicista più bravo era quello più virtuoso, Miles Davis arriva con una nuova idea che raffredda il jazz e lo manda in letargo. Iniziano gli anni del cool jazz, dove lo sbattimento esecutivo è minimo e le note sono poche ma giuste.


Air – Playground Love

Quando ero un teenager facevo volentieri tutto ciò che non fosse una cosa che dovevo fare. La mia attività preferita? Pensare a qualcuno di cui mi ero innamorato mentre ero steso sul letto ad ascoltare gli Air.


Birthh – Supermarkets

Birthh, nome d’arte della fiorentina Alice Bisi, è una delle cantautrici più interessanti del panorama contemporaneo. L’ultimo disco abbandona le intenzioni “tensive” del primo lavoro e si appoggia, riflessivo e pacato, sulla chitarra classica registrata in casa. Se ascoltato in cuffia si ha l’impressione di entrare lì dove è stato pensato: la sua cameretta.


Carmine Esposito è autore e compositore. Cultore di sistemi armonici musicali, fa l’educatore in vari servizi, proponendo laboratori musicali per bambini e ragazzi.