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Le città vanno
al cinema

a cura di Future Film Festival

Il cinema, per raccontare le sue storie, può stravolgere – anche inventare da capo – una città. Come si decidono le caratteristiche di una città da film?

Future Film Festival ha creato per noi una filmografia che ruota intorno a tre città fantastiche. Frutto dell’immaginazione dei loro ideatori e sceneggiatori, ognuna di queste città appare lontanissima dalla realtà. Eppure, a ben guardare, nessuna è poi così impossibile: potrebbero essere vere in un futuro lontano o in un mondo molto vicino al nostro, diverso solo sotto qualche aspetto… 

D’altronde, il punto di partenza da cui spiccare il volo non è sempre ciò che abbiamo intorno?

  1. San Fransokyo in BIG HERO 6 di Don Hall e Chris Williams (USA, 2014)

La città è costruita in un mix di immagini, suoni e stereotipi partendo dalle reali e odierne Tokyo e San Francisco. Il film mescola le due culture (orientale e occidentale) ottenendo una nuova “super-cultura” del futuro, inserendo anche elementi tipici dell’immaginario della città del futuro. Tram che corrono su e giù da colline vertiginose si mescolano a paraventi orientali, grattacieli, grandi insegne in caratteri kanji, tetti a pagoda, robot e armature super tecnologiche. Riconosciamo molti elementi di ciascuna cultura, ma allo stesso tempo non riconosciamo le singole città, ciascuna nel suo insieme: un’invenzione perfetta che desta nello spettatore suggestioni affettive e di stupore e novità.

 2. Metropolis in METROPOLIS di Rintaro (Giappone, 2001)

La città, ispirata all’omonimo manga di Osamu Tezuka, a sua volta tratto dal classico cinematografico Metropolis di Fritz Lang, è inserita in un mondo retrofuturistico dove gli umani e i robot vivono insieme.

Se ne può intuire realisticamente la posizione geografica: in un’inquadratura è possibile riconoscere la Crimea, così che Metropolis pare trovarsi nell’Ucraina Meridionale.

La città è divisa in tre livelli: il livello sotterraneo è caratterizzato da lavoratori-schiavi, mentre il livello più alto è contrassegnato da strade sospese e automobili che paiono astronavi. Un enorme grattacielo ne costituisce l’elemento centrale: è uno ziqqurat, ovvero una torre templare tipica dell’antica civiltà mesopotamica, per cui simboleggiava la comunicazione tra il cielo e la terra, e si chiama “La nuova torre di Babele”. 

Metropolis appare piena di contraddizioni, invasa da un traffico intenso ed estremamente caotica; assomiglia alle capitali moderne, ma è resa unica dai tratti emblematici dei film di fantascienza misti a un gusto retrò e liberty che contraddistingue l’abbigliamento e alcuni elementi architettonici.

3. Toontown in CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT di Robert Zemeckis (USA, 1988)

In questa città, fondata nei pressi di Hollywood, tutto è possibile. A Toontown ogni cosa, dalle piante a oggetti di ogni tipo come automobili o addirittura edifici, è viva, ha un’anima e parla. Tutto sembra caratterizzato da tratti antropomorfici. 

I quartieri della città sono divisi secondo cartoon di epoche diverse riconoscibili dalle loro più evidenti caratteristiche: i cartoon del periodo del cinema muto, per esempio, non emettono alcun suono; altri hanno tinte pallide e sfocate…

A Toontown non sembrano valere le leggi della fisica, tanto che non occorre stare attenti ai pericoli: anche se vieni investito da un’auto, ti riprendi in un secondo proprio come accade nei cartoon classici (basti pensare al celebre Willy il Coyote).

Solo i visitatori provenienti dal mondo esterno non sono cartoon a Toontown, anche se, una volta varcata la soglia della città, diviene alto il rischio di diventarlo. Toontown è dunque agli occhi degli esseri umani in carne e ossa al contempo divertente e pericolosa. Le diverse leggi fisiche e logiche che vi regnano la rendono completamente differente dalle normali città, da cui si distingue anche grazie al “simoleon”, la particolare moneta che vi circola e che aiuta a identificarla come un mondo a parte.

La città, minacciata da un industriale che la vuole radere al suolo per costruire un’autostrada, resisterà grazie ai cartoon che la difenderanno strenuamente. 


L’Associazione Amici del Future Film Festival ha lo scopo di promuovere la cultura cinematografica legata ai temi del futuro e della tecnologia e vuole promuovere le scienze legate all’immagine in movimento, sia presso un pubblico di giovani adulti che di studenti. L’Associazione ha sede a Bologna, città aperta alla ricerca sul cinema dalla Cineteca di Bologna al DAMS fino alle molte realtà produttive del territorio. Di concerto con le istituzioni, l’Associazione opera anche a favore di bambini e adolescenti, creando percorsi laboratoriali per imparare a fare il cinema d’animazione, e con gli effetti speciali. L’aspetto educational è quello che più ci piace, con il desiderio di educare le nuove generazioni ad utilizzare in modo creativo le tecnologie che hanno a disposizione, senza abusarne. Ci piace anche contribuire alla diffusione di opere cinematografiche che non hanno (ancora) o non hanno avuto (mai) una distribuzione nazionale.

Negli anni, l’Associazione è cresciuta e il Future Film Festival, che l’Associazione promuove da 20 anni, è diventato il primo evento italiano e di portata internazionale, con relazioni importanti in Spagna, Stati Uniti, Giappone, Francia, Brasile, Estonia, Iran, Russia, Inghilterra, Corea, Cina, Emirati Arabi