Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.
Città tra arte e gioco
articolo a cura di Giorgio Cellini
Immagina la città!
laboratorio a cura di Quiqueg
Città tra le pagine di un libro
bibliografia a cura di Marina Barbieri della Libreria extemporanea 121+
e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!
C’è un racconto di Dino Buzzati intitolato La Città Personale.
Il protagonista parla di sé in prima persona, dicendosi il solo in grado di dare notizie circa la città che abita e che nessun altro conosce: una città che, via via che il racconto prosegue, si fonde con l’uomo che le dà voce, così che i due diventano una cosa sola.
Le strade intricate che non si sa con esattezza dove portino, le facciate di celebri palazzi che gli sguardi più superficiali si vantano di riconoscere, i segreti celati dietro ogni angolo, il mistero e la paura che investono quartieri ed edifici al calar del sole, quando le ombre cedono il passo al buio… Tutto questo descrive la complessità di una città, che è sovrapponibile a quella di una vita umana.
Così, come un individuo può dirsi una città, anche la città ha una personalità.
La maggior parte di noi è portata a pensare alla città come a uno sfondo su cui si svolgono le scene di una storia o di una vita. Ma se la città stessa fosse la protagonista di un racconto?
I nostri occhi comincerebbero a guardarla in modo diverso. Come se avesse tanto da dire e sapesse parlare, fosse in grado di emozionarsi e potesse vivere ogni tipo di avventura.
Come se, oltre a essere scenografia, fosse anche personaggio e ci si dovesse preoccupare della sua sorte.
La guarderemmo con la stessa curiosità di artisti, scrittori e sognatori: come se avesse sempre segreti da svelare.
Città tra arte e gioco
di Giorgio Cellini
La città è sempre stata terreno fertile per sviluppare un’arte, un messaggio, un’idea. Lo è stata anche per gli artisti d’avanguardia, che l’hanno vissuta in modo un po’ particolare, esplorandola, notandone gli aspetti in apparenza più banali… Giocando con lei.
Immagina la città
a cura di Quiqueg
Una città si può sognare tanto a occhi chiusi quanto a occhi aperti. La si può ricordare, cambiare totalmente, farsene ispirare, reinventare in qualche aspetto. E, infine, la si può realizzare così come l’abbiamo immaginata!
Città tra le pagine di un libro
I libri che parlano di città sono innumerevoli e molto diversi: dalla narrativa alla saggistica, dalle guide turistiche agli albi illustrati leggono la città ora come personaggio ora come ambiente ora come meta di viaggio…
Passeggiando per la città, potremmo stupirci nel notare qualcosa di buffo, come una fessura, dei bulloni, un tombino leggermente rialzato, l’incombente portone di una casa o qualunque altro elemento urbano del tutto normale, che improvvisamente si trasforma e prende vita. Spesso capita per caso: senza cercare intenzionalmente, il nostro sguardo viene rapito da un dettaglio inaspettato. Beh, se vi succede, prendete nota: potreste scoprire che non siete i soli a vedere nella città uno o più personaggi e a quel punto inventare una storia sarà ancora più divertente!
Come si esprime una città? Forse non le notiamo, perché, anziché urlarle a gran voce, le mostra timidamente, ma una città è estremamente ricca di parole: appaiono sul ciglio di una strada, sul muro affacciato su una piazza o, in un’insegna, dichiarano il nome di un negozio. Sono preziose, perché oltre ad avere un significato, l’aspetto e la fattura di queste parole rivelano un pezzetto di storia della loro città. Questo progetto le ricerca, le fotografa, le studia e fa di tutto per conservarle. Perché non fare lo stesso con i bambini?
Questo progetto propone una meravigliosa soluzione all’annoso problema delle buche in città: riempirle, certo, ma senza limitarsi a una colata di grigio cemento. Qui non si vuole solo riparare, ma anche migliorare e aggiungere bellezza: la realtà diventa uno spunto per immaginare. Perché non lasciarsi ispirare, esplorare la propria città, rintracciare i difetti cui si vorrebbe porre rimedio e disegnare e colorare il progetto ideato per la loro soluzione?
Mantova Playground, progetto promosso e sostenuto dal Comune di Mantova, dimostra come una città possa trasformarsi, tutta intera, in uno spazio per giocare. Giocando con e nella città, servendosi di mappe tutte diverse, i bambini possono esplorarla da punti di vista sempre nuovi, conoscerla, scoprirla e incontrare la complessità che è tipica tanto della città quando di tutta la realtà.