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Eredità come buone storie

A cura della Biblioteca Mediateca Gino Baratta

Eredità come buone storie
CECINO
di Olalla Gonzàles, illustrazioni di Marc Taeger
traduzione di Elena Rolla, Kalandraka

Cecino è un piccolo bambino. Piccolo come un cece: da questa sua caratteristica nasce il nome scelto per lui. Cecino è piccolo e la madre non lo lascia mai uscire di casa da solo, per paura che la gente, non vedendolo, possa calpestarlo. Un giorno però riesce a convincerla a farlo uscire per andare a comprare un po’ di zafferano… E così inizia il viaggio.
Quella di Cecino è una fiaba antica che affonda le sue radici nella tradizione orale e che ci arriva in questa versione narrata da Olalla Gonzàles e illustrata in modo vivace e originale da Marc Taeger, per Kalandraka. Di Cecino troviamo traccia anche nella nostra tradizione popolare, ad esempio nella notissima raccolta di Fiabe italiane di Italo Calvino.
Olalla stessa nei ringraziamenti menziona la nonna, Estella, che le raccontava questa storia tutte le sere. Ha fatto sua questa eredità e ce l’ha restituita in una forma diversa, che non tradisce il potere di questa fiaba. Abbiamo ascoltato storie come quella di Cecino seduti intorno al focolare in un passato forse nemmeno troppo lontano di cui è rimasto evidentemente un’eco, ascoltiamo storie oggi e ascolteremo storie anche domani.

Eredità di domande
L’ALBERO
di Shel Silverstein
traduzione di Daniela Gamba, Salani
The Giving Tree il titolo originale, pubblicato per la prima volta nel 1964.

“C’era una volta un albero che amava un bambino. […] Il bambino amava l’albero… moltissimo. E l’albero era felice.”
Il bambino raccoglie le sue foglie per intrecciare corone, si arrampica sul suo tronco, si dondola sui suoi rami, mangia le sue mele…
“Ma il tempo passò”.
Il bambino cresce, diventa ragazzo, diventa uomo; va dall’albero solo quando gli serve qualcosa: mele da vendere, rami per costruirsi una casa, il tronco per farne una barca…
Diventato un uomo anziano, il “ragazzo” torna nuovamente dall’albero, che ormai non ha più nulla da offrire essendo rimasto solo un vecchio ceppo.
“Un vecchio ceppo è perfetto per sedersi a riposare”.
La storia raccontata è potente e controversa, senza tempo, senza limiti.
Ci ritroviamo a chiederci se la storia del bambino non sia quella di tutti noi, dell’umanità intera, vittima di un consumismo che finisce per divorarci e divorare. E l’albero cosa rappresenta?
Queste domande rimangono sospese… spetterà a ognuno trovare le proprie risposte. Come ci dice Silverstein:
“Penso che i libri, anche quelli per bambini piccoli, possano contenere più di un’idea. Una sola storia può contenerne molte, almeno cinquanta.”

Riflessioni sulla natura
COSA DIVENTEREMO? RIFLESSIONI INTORNO ALLA NATURA
di Antje Damm, Orecchio acerbo

«In questo libro ho raccolto tante domande, su cui mi sembra valga la pena riflettere e discutere insieme».
Un libro se vogliamo anticonvenzionale e soprattutto bello da sfogliare, fatto perlopiù di fotografie, di illustrazioni, di aperture, di domande:
“Dove trova l’erba la forza di crescere?”
“Quale è il contrario della natura?”
“Che storie ci raccontano i funghi?”
“I sassi si ricordano la propria storia?”

Domande che generano domande. Un invito al dialogo e alla ricerca scientifica e filosofica.

Eredità familiare
LA COPERTA DELLA NONNA
di Penny Ives
traduzione di Giulio Lunghi, EL

Un albo dove una nonna racconta la sua vita alla curiosa nipote attraverso i quadrati di tessuto che compongono la sua coperta patchwork. La donna anziana ripercorre così la sua esistenza tra affetti, vicissitudini, incontri attraverso gli abiti che poi sono stati riciclati per la coperta e usa come filo la sua voce.

Eredità di un paese
LA GAMBA DI LEGNO DI MIO ZIO
di Fabio Stassi, illustrazioni di Veronica Truttero, Sinnos

C’è una famiglia numerosa che però è divisa e una parte ha lasciato l’Italia per raggiungere l’America dove il giovane protagonista della storia si immagina I parenti coinvolti in avventure meravigliose. Finché uno zio d’America finalmente ritorna e per di più sembra proprio il capitano Achab. Ma invece che di una balena racconta la storia di una… zanzara.
Una storia efficace e sentita su quando eravamo noi a lasciare il nostro paese.

Eredità materna e di solidarietà
TRE IN TUTTO
di Davide Calì, illustrazioni Isabella Labate, Orecchio acerbo

L’albo ha il merito di raccontare con immagini e parole uno spaccato della nostra storia che forse pochi conoscono: la storia di circa settantamila bambini del sud Italia che, finiti il fascismo e la guerra, salirono sui “treni della felicità” per raggiungere, al nord, famiglie di contadini, operai, impiegati che li salvarono da un destino di fame, povertà, malattia. Grazie a un progetto del dopoguerra voluto dall’Unione Donne Italiane e dal Comitato per la salvezza dei bambini del partito Comunista. Qui a riportare la loro esperienza sono due fratelli che lasciano la madre e salgono sul treno con tanti altri bambini, con nelle orecchie le parole minacciose del prete convinto che i comunisti al nord mangino i piccoli o li usino per fare il sapone. Dopo un viaggio lunghissimo, un mare che non avrebbero pensato fosse così grande, i due ragazzini approdano in una piatta provincia dove vengono accolti da due sorelle che abitano una di fronte all’altra. Nonostante i timori di finire cucinati, subito si accorgono che il grande pentolone è già pieno di un cibo giallo e abbondante che si chiama polenta. I bambini vengono ben nutriti, vestiti, coccolati, istruiti e quando, dopo due anni, riprendono il treno per tornare al sud, tutti piangono, compresi gli uomini. Il legame con le famiglie del nord prosegue grazie alla posta e all’arrivo annuale di tortellini e prosegue con l’avvento del telefono a sancire una fratellanza che va al di là del sangue e della provenienza. Una storia italiana da leggere insieme grandi e bambini e perfetta anche da leggere ad alta voce.

Eredità materna e di solidarietà
HEIMAT
di Nora Krug
traduzione di Giovanna Granato, Einaudi

Una graphic novel di rara potenza in cui l’autrice ci porta alla ricerca delle sue radici nel periodo più doloroso e complesso del Novecento: La Germania hitleriana. Attraverso testimonianze, documenti d’archivio, memorie storiche, immagini, ricordi indaga anche alla ricerca delle responsabilità che la sua famiglia può aver avuto nella tragedia perpetrata dal nazismo.

Biblioteca Mediateca Gino Baratta – Mantova Aperta al pubblico il 19 dicembre 1998, si è proposta alla città come sede di servizi d’informazione innovativi e come sede di collezioni documentarie sui più diversi tipi di supporto legate alle discipline contemporanee.
Ha da sempre riservato uno spazio importante alle collezioni per bambini e ragazzi, organizzando costantemente attività e progetti di promozione della lettura, anche in collaborazione con le scuole del Comune di Mantova.