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Un libro per…
passare il tempo!

I titoli suggeriti dalla libreria STORIE

L’ALBERO di Shel Silverstein (Salani)
Un amore lungo una vita, fatto di dare e ricevere, di piccoli momenti, grandi cose, gioia e tristezze. Sì, perché le tristezze sono fondamentali e devono occupare spazi importanti. Nella tristezza ci sono risa amare, ci sono malinconie, drammi; soprattutto c’è vita. E la vita è importante se spendiamo intensamente i piccoli momenti che la compongono.

UN MINUTO di Somin Ahn (Corraini Edizioni)
Quanto dura un minuto è facilissimo a dirsi, è un attimo misurarlo. Ma un minuto può essere tutto e niente: quanto è diverso un minuto di questo tempo sospeso da un minuto di un mese fa?
Quanto può sembrare eterno o brevissimo lo stesso tempo? Per le lancette un minuto è sempre lo stesso giro, ma per il nostro, di giro, ci sono minuti minuti e minuti davvero ingombranti.

SARAJEVO CENTRO DEL MONDO di Dževad Karahasan (Il Saggiatore)
Guardarsi le mani, mangiare con le posate, dire buongiorno e buonasera. Per non perdere il proprio essere culturale, per non abbrutirsi. Ragionare su dentro e fuori, sulle loro peculiarità, pensare alla mistica, all’urbanistica della propria città. Rendersi conto di quanto è bella casa quando la si trova sventrata. Non arrendersi nemmeno nel tempo atroce di una città sotto assedio, alla perdita, a piccoli gesti divenuti insopportabili, come il tempo d’un trasloco.

CHIODI di Agota Kristof (CASAGRANDE)
Vivere due invasioni, due massacri. Dover fuggire e abbandonare tutto, anche lo strumento più prezioso che abbiamo: la lingua materna. Se poi si è uno scrittore abbandonare la lingua è qualcosa di lacerante. Lavorare alla fabbrica di orologi e non arrendersi mai, questa è Agota Kristof, una donna che non si è mai arresa e ha reinventato una lingua, che in chiodi ha recuperato e riscritto poesie abbandonate, a memoria. E che ha dipinto tutto ciò nel perimetro di un mondo senza tempo né spazio.


Libreria STORiE La libreria ce la immaginavamo da anni, il nome non l’avevamo ancora pensato, ma è stata una decisione facile quando siamo partiti. Siamo in un piccolo paese di provincia e una libreria, secondo noi, è un presidio fondamentale di cultura: quando a fine 2010 abbiamo saputo che l’unica libreria presente qui, a Pisogne, avrebbe chiuso, ci siamo mossi immediatamente. Da tempo cercavamo il luogo adatto. Forse Pisogne non era il migliore ma era pur sempre il nostro: se non si comincia a lavorare attorno al proprio terreno non si vedrà mai crescere nulla, ci siamo detti.

Puntoacapo è stato facile, regalava un po’ d’affetto alla vecchia “Punto d’Incontro” e allo stesso tempo disegnava una svolta, una ripartenza.

Siamo stati assaliti da mille dubbi – ce l’avremmo fatta, come? – però tutto è stato facile, “se sbagliamo, sbaglieremo con la nostra testa, rivendicando indipendenza”. Ed eccoci qui a raccontarla 9 anni dopo.

Ci siamo trasferiti, siamo cresciuti, abbiamo fatto della libreria uno spazio condiviso (STORiE) con due amiche con cui ci siamo trovati a collaborare per caso.

Cerchiamo costantemente di scegliere tutto quello che varca la nostra porta, non ci affidiamo alle classifiche ma a ciò che ci piace e piace ai nostri amici, non abbiamo né amiamo i magazzini o le copie dozzinali, fatte per vendere al chilo, non amiamo i resi, restiamo convinti che ogni buon libro debba trovare il suo compagno di strada e viaggiare con noi, fianco a fianco, per anni.