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Confini sbiaditi

Intervista e laboratorio a cura dei
Servizi Educativi – Palazzo delle Esposizioni di Roma

Un bordo è il confine tra due mondi che sono uno solo, ma che, diviso a metà, sembra più semplice. Siamo circondati da queste divisioni e dovremmo provare a romperle e mescolarle. Come quelle che, a scuola, tengono separate le materie scolastiche: non vedete come si chiamano l’un l’altra strabordando dalle caselline dell’orario e sovrastando il suono della campanella?


“Ti con zero”, titolo tratto da un racconto di Italo Calvino pubblicato nel 1967, è l’istante che rompe il flusso, permettendo di arrestarsi nel tempo e nello spazio e aprirsi a infinite possibilità: un bordo/un confine che non limita, ma anzi apre all’infinito… un po’ come la siepe di Leopardi. Come avete trasferito questa suggestione nei percorsi proposti ai bambini e alle bambine?

Stando proprio sul confine, tra arte e scienza, provando senza timore a oltrepassare le discipline intese come campi del sapere separati. In mostra osservando e commentando insieme come nella prospettiva degli artisti contemporanei la matematica, la biologia, la creatività e la filosofia si mescolano in modo inestricabile. Chi può dire con esattezza dove finisce l’arte e inizia la scienza, e viceversa? Abbiamo ragionato piuttosto su ciò che le accomuna: la ricerca, la sperimentazione, la tecnologia, il porsi domande, lo stupore della scoperta.