E poi, che succede?
Laboratorio a cura dei Ludosofici e Paola Momentè
Le favole più note sono celebri per le formule che ne determinano inizio e conclusione: “c’era una volta” è una frase che dà il via alle danze e che di per sé basta a immaginare quante avventure ci aspettano; “e vissero felici e contenti” è il tanto atteso sospiro di sollievo che accompagna il lieto fine di una storia.
Il libro di Paola Momentè ha un titolo che, a seconda della lingua in cui si propone ai suoi lettori, si ispira a entrambe le formule: “Ci sarà una volta?” e “Happily ever after?” sono le domande che aprono rispettivamente la versione in italiano e in inglese del volume e che, sul solco della tradizione delle fiabe e delle favole, rivelano la preoccupazione per vicende che non solo potrebbero finire male, ma addirittura rischiano di non poter nemmeno cominciare più.
Diciamoci la verità, però. Se al “c’era una volta” non possiamo rinunciare e il solo sentirlo pronunciare ogni volta ci emoziona, il “vissero felici e contenti” ci soddisfa solo per pochi istanti, perché presto subentra la curiosità di sapere che cosa sia accaduto ai protagonisti della storia che ci ha tanto appassionato.
Ed eccoci dunque alla proposta di laboratorio che stiamo per farvi.
Paola Momentè ci ha regalato due immagini del suo progetto originario, che, come ci ha spiegato, non sarebbe dovuto essere un libro, ma una serie di poster.
L’invito che vi facciamo è molto semplice.
1.
Continuate la ricerca iniziata da Paola Momentè con fiabe e favole e rintracciare storie, miti o vicende a cui siamo particolarmente affezionati, note o sconosciute, per trovarvi elementi naturali, paesaggi o atteggiamenti che potrebbero rivelarsi interessanti per raccontare i pericoli che il nostro pianeta sta affrontando.
2.
Prendete quella storia e, se serve, cambiatela al punto giusto: quanto basta perché sappia sensibilizzare chi la ascolterà. Individuatene il punto decisivo, l’elemento che più di tutti presta il fianco al messaggio che volete trasmettere e trovate una frase e il disegno giusto per rappresentarlo.
3.
Se i racconti che conoscete non presentano alcuna piega interessante, prendete quello che preferite e cancellatene la fine: il “vissero felici e contenti” dovrà cedere il passo a un prosieguo della storia che sarete voi a scrivere, per ricavarne l’immagine e la frase grazie alle quali proverete a proteggere il pianeta. In questo passaggio, provate a non essere troppo didascalici: del pianeta e della sua fragilità si può parlare anche senza essere troppo espliciti!
4.
Infine, anche se non è solo dalle fiabe che probabilmente avrete attinto, vi suggeriamo di trarre ispirazione dal loro essere patrimonio collettivo. Il disegno e la frase che avrete elaborato si trasformerà in una figurina, da attaccare insieme a tutte le altre in un album di classe o di famiglia, confezionato per il bene del pianeta.