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Nascere al cinema

Filmografia a cura del Museo del Cinema di Torino

Il concetto di nascita nel cinema, come nella vita, abbraccia significati importanti e differenti. È il venire al mondo, ma anche il vedere per la prima volta il mondo o il microcosmo cui si è proiettati. È scoprire, imparare, mettersi in gioco completamente, misurarsi in una dimensione che è concetto filosofico e al contempo gesto. Si rinasce attraversando una semplice porta e potendo osservare la propria vita capovolta (Coraline e la porta magica), si nasce scoprendo dentro di sé i valori della vita (Juno) e si continua a venire al mondo ogni volta che ognuno di noi (ri-)trova il proprio posto (The Tree of Life). Il mondo rinasce a se stesso, così come le civiltà e la Storia (2001: Odissea nello spazio).

ALLE SOGLIE DELLA VITAIngmar Bergman, Svezia, 1958, 96′

Nel reparto di ginecologia di un ospedale, donne dai vissuti più diversi sono in attesa di partorire e si confrontano, secondo le loro diverse modalità, con la vita che sta per nascere, con la loro stessa vita, con il suo stesso senso, con le miserie, i sogni e le ridicolaggini che sempre ne sono il sottofondo.

THE TREE OF LIFETerence Malick, India, Gran Bretagna, 2011, 189′

Attraverso il personaggio di un figlio, Malick tenta di svelare i segreti della famiglia, primo luogo dove ognuno di noi impara la verità sul mondo, e lo fa raccontando una storia e condensando miliardi di anni di un pianeta dove interagiscono i 4 elementi primordiali (fuoco, aria, acqua, terra) sino al Big Bang e ai dinosauri.

AVATAR James Cameron, USA, Gran Bretagna, 2009, 162′

Un veterano di guerra paralizzato viene trasportato su Pandora, su cui vive la popolazione Na’vi. Sarà per lui una rinascita sotto tutti gli aspetti.

CORALINE E LA PORTA MAGICAHenry Selick, USA, 2008, 100′

Coraline è una bambina di 11 anni che si trasferisce in una nuova casa con i suoi genitori. Un giorno, presa dalla noia, decide di cominciare a contare le porte della nuova casa, ma ne nota una che non aveva mai visto. Oltrepassarla sarà per lei come nascere in una vita uguale e contraria alla sua.

JUNOJason Reitman, USA, Canada, Ungheria, 2007, 92′

Un’adolescente incinta va alla ricerca di possibili genitori per suo figlio. Attorno a lei, a sostenerla, due genitori capaci di sfidare tutte le convenzioni e gli stereotipi cinematografici assumendo un atteggiamento ironico e compito.

2001: ODISSEA NELLO SPAZIOStanley Kubrick, USA, Gran Bretagna, 1968, 140′

Alle origini dell’uomo, quando le scimmie erano ancora scimmie, un misterioso monolito compare sulla Terra. Nel 2001 viene scoperto un monolito sulla Luna che lancia un segnale verso il pianeta Giove. L’astronave Discovery si dirige verso il pianeta, dove David, unico superstite della missione, morirà per rinascere a nuova vita.

NATIVITYCatherine Hardwicke, USA, 2006, 101′

La storia della nascita di Gesù raccontata da una regista attenta alla rappresentazione dell’adolescenza e delle vibrazioni dei suoi personaggi nei momenti più rappresentativi e delicati della loro vita.


Il cinema è una sala storica nel centro di Torino. Inaugurato negli anni Trenta e distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, è stato ricostruito ed è rimasto attivo fino alla fine degli anni Settanta. Nel 1989 la città di Torino ne ha affidato la gestione al Museo Nazionale del Cinema che lo ha trasformato in una sala unica nel suo genere, in cui il cinema di tutte le epoche si incontra con il cinema contemporaneo d’autore.

Stefano Boni ha studiato Storia del cinema all’Università di Torino ed è uno specialista del cinema scandinavo. Ha lavorato al Festival di Torino dai primi anni Novanta al 1999. Nel 2000 è stato nominato responsabile della programmazione del Museo Nazionale del Cinema e ha organizzato, insieme a Grazia Paganelli, più di 100 retrospettive e omaggi cinematografici. È co-autore di molte monografie dedicate a registi come Aki Kaurismäki, Miike Takashi, Olivier Assayas, André Téchiné, Mike Leigh, Jean-Pierre Jeunet, Michael Winterbottom e Alan Parker.

Grazia Paganelli ha studiato Storia del cinema all’Università di Torino e lavora come programmatrice al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Come critico cinematografico, collabora regolarmente a diverse riviste cinematografiche italiane. È autrice dei seguenti libri: Eric Von Stroheim. Lo sguardo e l’iperbole (2001), Il vento e la città. Il cinema di Amir Naderi (insieme a Massimo Causo, 2006), Segni di vita. Werner Herzog e il cinema (2008), Una diagonale baltica. Cinquant’anni di produzione documentaria in Estonia, Lettonia e Lituania (2008). Illuminazione e verità. 23 film di Werner Herzog (2010). Insieme a Carlo Chatrian ha co-curato il libro Manga