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Grandi domande

Intervista al Museo delle Grandi Domande

Troviamo molto “forte” la frase programmatica che avete scelto per il museo,
“Tutto è connesso”: potete spiegarci questa scelta?

Il Groote Museum ha aperto le sue porte al pubblico il 12 maggio 2022 ad Amsterdam. Questo nuovo museo parla di ciascuno di noi. Permette di scoprire la connessione che abbiamo con tutte le altre forme di vita qui sulla terra e di vedere la relazione tra umani, animali, piante e microbi. Usando il proprio corpo come uno specchio, tutti i visitatori del museo impareranno che ci sono molte somiglianze tra gli esseri umani e tutta quest’altra vita. Cosa hanno in comune un bambino umano e un coccodrillo? La risposta potrebbe essere sorprendente.

L’entrata nel Museo Groote passa attraverso una scala monumentale che immette nel corridoio centrale che a sua volta collega la Galleria Ovest e la Galleria Est.

Qui troneggia un grande punto di domanda perché l’obiettivo di questo nuovo museo è quello di condurre i visitatori, grandi e piccoli, in un viaggio personale ed emotivo, con il proprio corpo come punto di partenza. Il punto di partenza è una visione generale del nostro mondo, che presenta ai visitatori installazioni che combinano arte e scienza in modo non convenzionale per consentire loro di identificare e riconoscere associazioni e interrelazioni. Installazioni, arte, animazioni, film, foto, suoni, oggetti della collezione del museo e storie lavorano insieme per aiutare i visitatori a cambiare la loro visione. Ovviamente, i risultati varieranno da un visitatore all’altro.


Cosa si può trovare nel Museo delle Grandi Domande?

La West Gallery del museo ha 12 zone, ognuna delle quali si concentra su una parte particolare del corpo umano: il cuore, gli occhi o il cervello, per esempio. I visitatori si muoveranno, osserveranno, annuseranno, ascolteranno, sentiranno, assaporeranno e rifletteranno, e talvolta si sentiranno confusi. Sperimenteranno somiglianze tra animali, piante e anche loro stessi. Ad esempio, le piante sono spesso trascurate e la nostra conoscenza su di esse è limitata.
La East Gallery del museo, invece, è uno spazio dinamico in cui la partecipazione e l’interazione sono fondamentali. In una rottura con i concetti museali tradizionali, la East Gallery combina lo spazio espositivo e di incontro/interazione del museo in un modo unico e innovativo. Qui, i visitatori possono esplorare alcune delle “grandi domande” della vita, aiutati dal personale del museo. Ci sono diversi modi per farlo: lezioni, giochi ed esperimenti, ecc.


Chi ha contribuito alla selezione delle opere?

Oltre a un piccolo team di creatori, anche un certo numero di artisti, scienziati ed esperti hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo del museo.

Ad esempio, l’artista del clima Thijs Biersteker ha collaborato con l’Università di Gand in Belgio per creare una grande installazione direttamente collegata a un platano sull’Artisplein. Questa installazione artistica collega letteralmente il museo con il mondo esterno e mostra il flusso di linfa nell’albero bicentenario confrontandolo con il modo in cui il sangue circola attraverso il corpo umano.
Il regista e sound designer Pablo Lamar del Paraguay ha creato un paesaggio sonoro che sorprende i visitatori con suoni inaspettati in momenti casuali, e non c’è da sorprendersi se si sente il ​​suono di un picchio che becca un albero, il ghiaccio che si stacca da un ghiacciaio, un treno che rimbomba lungo un sentiero o la risata di una donna che risuona per le varie stanze del museo.
Nel “tunnel degli odori”, nato da un’idea dell’esperto di odori Ton van Harreveld, la memoria olfattiva a lungo termine dei visitatori viene alla ribalta attraverso un’ampia gamma di odori diversi. Il punto, per i visitatori, non è riconoscere questi odori, ma vivere il ricordo o l’emozione che evocano.
Ciò che il Groote Museum vuole comunicare è una visione onnicomprensiva della natura, proprio come ci racconta Haig Balian, direttore artistico del museo:  

“Siamo stati spinti a creare questo museo innovativo dalla consapevolezza delle nuove intuizioni richieste in questi tempi in rapida evoluzione. Dopotutto, non saremo in grado di cambiare il modo in cui viviamo le nostre vite e il nostro rapporto con l’altra vita qui sulla terra finché non ci rendiamo conto di cosa e chi siamo. Questo museo parla di te. Non come un essere umano che è al vertice della gerarchia, al di sopra di tutte le altre forme di vita, ma come parte della natura.”

A ciò si aggiunge la speranza del direttore di ARTIS, Rembrandt Sutorius, che scrive:

“Qui ad ARTIS, abbracciamo la vita in tutte le forme: dalla vita invisibile agli animali e le piante nel parco, all’infinito nel Planetario. La riapertura del Museo Groote è un importante passo avanti nel nostro progetto per il futuro. Lascerai il museo con una visione migliore e una connessione più ampia con altre forme di vita e le vedrai tutte sotto una luce diversa. Ci auguriamo che questo ispiri te e gli altri visitatori a fare la differenza nelle sfide che affrontiamo ora e in futuro.”


Perché dal vostro punto di vista è così importante far partecipi i bambini?

I bambini a partire dai 10 anni diventano consapevoli del mondo che li circonda. Nel Museo Groote si allena la consapevolezza di essere parte del mondo e di tutto ciò che vive. Se ci si sente connessi a qualcosa, automaticamente si dà maggior cura, motivo per cui il Museo Groote è così importante per i bambini dai 10 anni in su. Questa generazione è il futuro!


Puoi proporci una breve azione da proporre ai nostri bambini e bambine?

Spesso lasciamo che i visitatori del nostro museo pensino alle loro “grandi domande”. Scopriamo che in questo modo, a partire dalle domande e dalle suggestioni delle persone, possono scatenarsi conversazioni molto belle. Oppure chiediamo loro quale zona del museo ha suscitato maggiormente il loro interesse e da lì partiamo alla ricerca di possibili altre domande.