Il disegno,
uno spazio per errare
Laboratorio a cura di Alessandro Bonaccorsi

In una vita improntata sempre più, ahinoi!, al profitto e all’efficienza, sia in ambito professionale sia in quello privato, è davvero importante sapersi ritagliare uno spazio e un tempo per poter errare. Lo è per il nostro benessere, per la nostra autostima e per il nostro divertimento.
Il verbo “errare” significa vagare senza meta, “andare qua e là senza direzione o meta certa”, come recita il dizionario Treccani, dove si cita anche il Foscolo – “errava col pensiero dietro i fantasmi della sua immaginazione” – suggerendo come si erri facilmente quando pensiamo.
L’errare è dunque un’attività che non produce profitto immediato e perciò non è amata da chi il profitto voglia ricavarlo. Errare significa anche sfuggire ai progetti e alle previsioni, è un invito a lasciarsi andare facendosi guidare solo dall’istinto e dall’ispirazione.
Come fare, però, per trovare degli spazi per errare nella routine quotidiana?
Il disegnare può venirci in aiuto: è un’attività semplice, economica e non necessita di grande preparazione. Certo non si parla di disegno accademico, bensì di quella che è la mia specialità, ovvero il Disegno Brutto, una pratica che privilegia un app…