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La piega spiegata

Laboratorio a cura dei Ludosofici

In età moderna, con la scoperta del Nuovo Mondo, l’incontro con nuove culture e i conseguenti problemi etici e antropologici, si arriva a un orientamento prospettivistico del filosofare: definire “vero” un fatto o una convinzione diventa molto più complesso. Lo stesso concetto di verità diventa più fragile. In più, il 1543 è l’anno della pubblicazione del  De revolutionibus orbium coelestium (Sulle rivoluzioni dei corpi celesti), in cui lo scienziato Niccolò Copernico propone il sistema eliocentrico (“E in mezzo a tutto sta il Sole”) in contrapposizione a quello geocentrico: la Terra e gli uomini, abituati a essere il centro dell’Universo, si ritrovano improvvisamente ad abitare una delle sue periferie.

Se dovessimo ragionare per metafore, potremmo prendere in prestito l’immagine usata da un filosofo tedesco, Leibniz, che ha sottolineato come una stessa città, vista da diverse angolature, appaia totalmente differente, pressoché moltiplicata per il numero dei punti di vista da cui la si osserva.

Usando le parole di Goethe: “Nella stessa città, un evento importante sarà raccontato, alla sera, diversamente che al mattino”.

Ognuno di noi interpreta il mondo e gli stessi eventi che lo popolano in modo diverso, a volte addirittura contrapposto.

Perché?

Perché ognuno ha una storia, una sensibilità, dei valori, una cultura, dei ricordi, delle aspettative diverse, ma ugualmente valide. Se non è necessario che queste diverse prospettive si uniformino le une con le altre, è però essenziale che ognuno di noi sia consapevole dell’esistenza di una molteplicità di visioni differenti su uno stesso fatto, ovvero che ognuno di noi è immerso in un labirinto di idee e visioni in cui è facile perdere l’orientamento e in cui non si otterrà mai un’idea complessiva del mondo.


Come Ludosofici, il nostro obiettivo è quello di far vivere ai bambini, attraverso parole e azioni piccole ma decisive, il concetto su cui vogliamo di volta in volta soffermarci insieme a loro. 

Il laboratorio proposto in occasione di Festivaletteratura di Mantova 2014 è nato proprio allo scopo di far ragionare i più piccoli sulla molteplicità labirintica di prospettive da cui siamo inevitabilmente circondati.  

A partire dalle suggestioni contenute nel saggio La piega. Leibniz e il barocco del filosofo francese Deleuze, abbiamo ideato un percorso che fosse in grado di far esperire ai bambini il significato di visione parziale sull’universo e l’impossibilità, legata alla condizione umana, di non smarrirsi all’interno delle anse di un labirinto “inspiegabile” sia dal punto di vista intellettuale e gnoseologico sia da quello più fisico. L’abbiamo fatto seguendo le pieghe barocche visibili nella sala dei Fiumi e del Kaffeehaus di Palazzo Ducale fino ad arrivare alle pieghe del labirinto ispirato al celebre Labirinto di Michelangelo Pistoletto

Dopo una visita negli spazi barocchi del palazzo, i bambini sono stati condotti all’interno del labirinto nelle cui anse erano state allestite 3 stazioni per costruire un proprio universo:

Prima Stazione

Prendendo ispirazione dalle celebri Proiezioni dirette 1950 di Bruno Munari, i bambini sono stati invitati a immaginare, ponendo materiali artificiali o naturali nei telaietti da diapositive, delle ipotetiche stelle o pianeti, poi proiettate con vecchi proiettori da diapositiva sul soffitto della sala.

Seconda Stazione

I bambini sono stati invitati a realizzare pianeti e stelle utilizzando dei palloncini gonfiati a elio.

Terza Stazione

I bambini sono stati invitati a costruire pianeti e stelle su cartoncini, poi installati su dei bastoncini di 1 metro e mezzo.

Al termine della fase di costruzione, i bambini sono stati invitati ad alzare i loro pianeti al cielo e avere una visione, ovviamente parziale, dell’universo a cui avevano appena dato vita.

Prima di andare via, è stata data loro la possibilità di salire sulla “sedia di dio” (uno sgabello da arbitro di tennis) e vedere invece il loro universo dall’alto, non più tagliato dalle mille pieghe del labirinto in cui erano immersi.