Laboratorio a cura di Noemi Vola
Come potrebbe comportarsi una maschera al rovescio? Se, anziché nasconderci, si mettesse a raccontare, mostrare, svelare tutte le emozioni che ci teniamo dentro? A cosa serve costruirla? Cosa succede se la indossiamo?
materiali

A ogni bambino viene consegnata una base (un sacchetto di carta oppure un cartoncino con un elastico a cui fare i buchi per gli occhi) sopra la quale saranno attaccati vari pezzi di carta che corrispondono alle diverse emozioni.
Le emozioni, anziché disegnate, saranno rappresentate con delle forme ricavate dai diversi tipi di carta messi a disposizione dei bambini. Ad esempio: che forma potrebbe avere la paura? Potrebbe essere un cerchio oppure una spirale o, per qualcun altro ancora, un quadrato o non avere nessuna forma specifica in quanto la paura assume la forma dell’oggetto per cui si prova paura. Non è finita qui, ovviamente. Una volta che si è scelta la forma si può procedere a scegliere il colore o i colori. Chi l’ha detto che il rosso indica sempre rabbia? Potrebbe anche rappresentare la calma che si prova a guardare un bel tramonto al mare o il benessere caldo e avvolgente di fronte a un camino scoppiettante.
A seconda dell’emozione che si vuole rappresentare, le carte s…