Natura futurista
Laboratorio a cura di Manuela Sormani
Quante forme ha la natura? Molteplici!
A questa risposta si aggiunge il contributo dei futuristi, che realizzarono una flora “originalissima” e “coloratissima”.
Nel 1924, il pittore e pubblicitario Fedele Azari, ormai stanco dei soliti fiori poiché “rimasti monotamente immutabili attraverso i millenni dalla loro creazione”, scrisse La flora futurista ed equivalenti plastici di odori artificiali – Manifesto futurista.
Sulla scia di questo esempio, ora tocca alle bambine e ai bambini immaginare e creare nuovi fiori futuristi, disegnando forme con le punte oppure no, con contorni dentellati oppure no, con le superfici bucherellate oppure no, forme allungate oppure no, di colore giallo oppure no, che si vedono soltanto di notte oppure no, che amano gli angolini riservati oppure no, che… che… che… oppure no!
Natura futurista
Manuela Sormani è nata nel 1979 e cresciuta tra le montagne delle pre-alpi orobiche, in una famiglia di cuochi che amavano l’arte. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera dove si è diplomata con una tesi storica sulla fotografia nella video arte femminile. Ha partecipato a diverse collettive tra Milano, Venezia e Varese per dedicarsi poi, dal 2016, alla progettazione e conduzione di laboratori di didattica dell’arte per bambine e bambini. Svolge la sua attività all’interno di scuole primarie, fondazioni, aziende, planetari e spazi espositivi; ha collaborato con The Blank Contemporary Art, iAC – innovActionCult e Creda Onlus. Nel 2019 ha pubblicato, grazie ad una campagna di crowdfounding, il suo primo progetto editoriale, un silent book intitolato C+L una (vera) storia di amicizia.