Per aria il cielo
Intervista a Riccardo Vittorietti e Stefania Ferroni (LOfficina)

Non risulta forse spontaneo a ciascuno di noi immaginare un forte legame – a tratti quasi d’identità – tra l’aria e il cielo? Se sapessimo volare, potremmo esplorare entrambi; tanto la prima quanto il secondo sono lo spazio in cui si scatenano i fenomeni atmosferici.
Il cielo, però, al contrario dell’aria, si può vedere, osservare; addirittura ammirare. Qual è allora il rapporto tra la volta celeste e l’elemento per eccellenza invisibile? L’abbiamo domandato a chi, per lavoro e passione, ha lo sguardo spesso rivolto all’insù.
Voi fate un lavoro tanto bellissimo quanto particolare: partendo dal cielo, raccontate storie e leggende, ricordando alle persone di alzare lo sguardo oltre la linea dell’orizzonte e di guardare in su. Come ci siete arrivati?
Anzitutto siamo partiti dalla passione, che ci ha permesso di guardare la realtà circostante animati, sempre, da una grande curiosità. Poi, per una serie fortunata di eventi, abbiamo cominciato a lavorare presso il planetario di Milano, dove il cielo è, ovviamente, il protagonista. Successivamente la collaborazione si è d’un tratto interrotta (è ripresa poi nel 2016), ma il cielo ormai faceva parte della nostra vita e così abbiamo deciso di costruirci un nostro planetario portatile. Il tutto è nato come una sfida e come un gioco, ma pian pi…