Quando si elabora un progetto, lo si vorrebbe vedere realizzato. Dalle menti, dagli appunti e dai disegni in cui riposa ed è costretto, è il progetto stesso che vuole uscire allo scoperto, dispiegarsi e trasformare la realtà. Perché è nella sua natura essere pensato affinché poi si faccia, si esegua ciò di cui esso rivela l’intenzione.
Non c’è un modo solo di dare un seguito effettivo ad un progetto, ma l’esempio che viene in mente a tutta prima riguarda senza dubbio la possibilità di costruirlo.
Costruire è mettere al mondo una concreta novità. È rendere visibile e tangibile un’idea, così da poterla anche utilizzare.
Costruire è qualcosa che tutti noi, almeno una volta, abbiamo fatto: chi può dire, infatti, di non avere mai, da grande o da bambino, assemblato mattoncini colorati, compiaciuto nel provocare il loro incastro perfetto? Ciascuno di noi, giocando con le costruzioni, avrà conosciuto la determinazione che punta al risultato, la soddisfazione nel vederlo realizzato e il forte accordo che unisce mente e mani.
Costruire è essere testimoni della coerenza di un progetto, che lo attraversa continuamente: da quando nasce come idea a quando, nel suo farsi, cresce e vive.
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