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Pubblico al completo!

Laboratorio a cura dei Ludosofici

L’attività che vi proponiamo richiede innanzitutto che accettiate di far parte di un insieme. Un insieme fondamentale, necessario   all’esistenza stessa di moltissime forme d’arte: l’insieme del pubblico. 

Il pubblico è tanto importante quanto multiforme. Può essere composto di persone comodamente sedute nelle platee di cinema, teatri o sale da concerto. Può essere distribuito nelle singole abitazioni ogni volta che uno di noi legge un libro, guarda un film o ascolta un brano musicale. Può trasformarsi in occasioni di autentica condivisione o dare vita a solitarie riflessioni. Il pubblico c’è, insomma, tutte le volte che ciascuno di noi accetta di gustare un prodotto culturale destinato alla collettività.

Il pubblico è fruitore, poiché legge, ascolta, guarda ciò che gli è proposto. Ma se prende il suo ruolo sul serio, se è consapevole e attento nel fare ciò che gli è richiesto, il pubblico è anche attore. Lo è nella misura in cui deve capire e approfondire, interpretare e immaginare, lasciarsi coinvolgere e, alle volte, anche stravolgere. Solo così diventa vero complemento del prodotto che essenzialmente lo pretende. 


Che dunque si apra il sipario: siamo pronti a cominciare!

Signore e signori, il programma di oggi prevede per voi una rassegna di quattro brani di musica jazz, che, vista la particolare situazione, non possiamo che proporvi in formato digitale. Eseguiti per voi dal celebre Benny Goodman Quartet:

🎵 Stompin’ at the Savoy  
🎶 Moonglow 
My melancholy baby 
🎼 I got rhythm  


L’effetto non sarà pari a quello di un’esecuzione dal vivo, ma il risultato non impedirà di seguire le istruzioni qui sotto riportate. 

1
Ascoltate

Aprite bene le orecchie e lasciatevi trasportare dai suoni che vi raggiungeranno. Fate in modo che i vostri timpani diventino i protagonisti assoluti del vostro corpo, come se fossero i soli in grado di percepire stimoli provenienti dall’esterno. Chiudere gli occhi potrebbe aiutarvi, ma non abbassate la guardia, perché potreste addormentarvi. Un’alternativa potrebbe essere quella di lasciare che lo sguardo si riposi girovagando nello spazio intorno a voi (ma anche in questo caso state attenti a non fissare luci e lampadari). Siate disponibili e non fatevi spaventare dalla durata del brano musicale: prendetevi e concedetegli il tempo che richiede. Vi toccherà un premio.

2
Divide et impera

La serie che vi proponiamo è composta di quattro brani. A voi che avete affrontato la dura prova di un primo ascolto integrale spetta il privilegio di stilare una classifica di gradimento e di scegliere il brano che preferite. Sulla base di simpatie, antipatie, vecchi rancori o spirito di sacrificio, distribuite gli altri brani a tre parenti, amici o conoscenti che desiderate coinvolgere (anche se ancora non sapete in che cosa). L’ideale sarebbe che tutti i nuovi partecipanti siano disposti ad ascoltare l’intera serie di brani e non solo quello che è capitato loro in sorte.

Divide et impera (II livello) 

Se avete l’imbarazzo della scelta perché tutti i vostri amici, parenti e conoscenti non vedono l’ora di giocare con voi, potete operare un’ulteriore selezione, non più solo basata sul numero dei brani, ma anche su quello degli strumenti. Magicamente sarete in grado di coinvolgere un massimo di sedici persone.
La formazione dei musicisti è un quartetto, dunque ciascun brano è eseguito da quattro strumenti: clarinetto, pianoforte, vibrafono e batteria. Anche in questo caso, prima di tutto scegliete lo strumento e il brano sul quale vi volete concentrare (per esempio, il clarinetto nel secondo brano) e assegnate agli altri partecipanti lo strumento e il brano che volete. Ricordatevi che in questo caso è condizione indispensabile essere dotati di un udito sopraffino, di una buona familiarità con il mondo dei suoni o di una folle passione per le sfide. 

3
Immaginate 

Riascoltando una volta, due volte o all’infinito il vostro brano (e obbligando i vostri compagni di gioco a fare altrettanto), accendete la vostra immaginazione e lasciatevi ispirare dalla musica che sentite. La musica è solo strumentale, quindi non ci sono parole a rivelare la storia che potrebbe raccontare. Tuttavia, il suo andamento, i piano e i forte, i crescendo e i diminuendo, la melodia e il ritmo che riconoscerete sapranno senz’altro suggerirvi qualcosa, che sarete poi voi a tradurre in parole. 

Immaginate (II livello) 

Il secondo livello, che coinvolge strumento e brano, prevede che la storia ruoti intorno a un personaggio principale, il cui carattere e le cui avventure saranno determinate dalle figure del vostro strumento. Prima di disperarvi e di maledire il momento in cui vi siete arrischiati in quest’impresa, fate un respiro profondo e, ancora una volta, affidatevi all’ascolto:
il vostro strumento appare e scompare o è sempre presente? Fa capolino piano piano o arriva all’improvviso? Suona in modo timido o arrogante? 

4
Trasformate 

Se avete seguito le istruzioni in modo esemplare, al momento non avete ancora preso in mano carta e penna. Bene, ora potete farlo; concedetevi anche le matite colorate, se volete. È giunto il momento di fare ordine tra le vostre suggestioni e di trasformare in storia, scritta o disegnata, ciò che avete immaginato. Una raccomandazione: ricordatevi che ciò che avete in mente è il capitolo di una storia più complessa, che si compone di altri brani (che, se siete stati diligenti, avete ascoltato), se non addirittura di altri personaggi e protagonisti, quindi evitate inizi o conclusioni troppo radicali (come il principio o la fine del mondo). 

5
Ricomponete

Adesso viene il bello e la pura e semplice follia. Recuperate tutte le storie, quattro o sedici a seconda del livello, e trovate il modo di assemblarle.
Potete provare a comporre la storia seguendo l’ordine originale dei brani. Quasi sicuramente ciò che otterrete non avrà alcun senso, ma ci sono buone probabilità che faccia ridere, quindi vale la pena tentare. 

Infine, provate ad assemblare i vari capitoli in modo che il risultato finale sia un minimo comprensibile. In questo caso vi è consentito fare qualche aggiustamento, purché non stravolgente; potete discutere, anche animosamente, ma, per favore, non litigate.
Ricordate che ogni esperimento musicale ha alla base l’armonia. 

E ora fatevi un applauso. Di solito il pubblico lo rivolge a chi ha recitato, cantato, parlato o suonato per lui, ma in questo caso facciamo un’eccezione, perché anche essere pubblico è un lavoro faticoso.