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Sbaglia meglio

Laboratorio a cura di
Giacomo Isidori, Jacopo Natoli e Danilo Innocenti

Che fare? Con la penna rossa in mano viene quasi la voglia di segnare un errore.
Disegnare! Disegnare! Ecco che fare!
Con la penna rossa disegnare un errore: disegnarlo peggiore, disegnarlo migliore, disegnare il miglior peggior errore!
Prova ancora. Sbaglia ancora. Sbaglia meglio. Diceva Beckett, se non sbaglio.
E se sbaglio tanto meglio, ma come farlo nel disegno? Sbagliare ragionando, mettendoci l’ingegno.
Un ragionevole errore
questa è la sfida. Buon divertimento!

Materiali

  • una lista stampata su foglio A4
  • una o più tavole stampate su fogli A4 (meglio ancora A3)
  • matite e pennarelli per chi vuole colorare
  • una penna nera
  • una penna rossa

Si comincia!

  • Scegli dalla lista una delle sottrazioni.
  • Con la penna nera scrivi e disegna i due elementi nei rispettivi spazi bianchi della tavola.
  • Con la penna rossa scrivi e disegna il risultato di questa sottrazione nell’ultimo spazio bianco della tavola.

Cosa si ottiene se al primo disegno sottraggo il secondo?

Un disegno sbagliato forse, ma sbagliare è proprio ciò che qui non è sbagliato disegnare. Un modo giusto di sbagliare tanto non c’è: posso solamente sbagliare, e allora tanto vale fare del mio meglio. 

Provo ancora. Sbaglio ancora. Sbaglio meglio.


Strane operazioni e ancor più strani risultati, che gioiscono nell’essere sbagliati. Strane sottrazioni di parole: astratte e concrete, ideali e reali; ne vengono fuori cose impossibili e impensabili, paradossali e assurde, inesistenti e surreali. Disegni che l’inimmaginabile trasformano in immagine, idee che diventano reali. Se non hai idea di come fare, se non riesci a immaginare, il solo modo è fare: disegnare sapendo di sbagliare, e sbagliare sapendo di esplorare, di scoprire e di inventare. Sbagliare allora diventa bello e viene voglia di sbagliare meglio. Sbagliare meglio per passare dalla frustrazione dell’errore all’avventura dell’errare.


Sbaglia meglio è un dispositivo multidisciplinare che attraverso la pratica del disegno permette di approfondire molteplici aree. Molteplici sensi, intelligenze e discipline sono considerate nella selezione delle parole in lista affinché chiunque possa scegliere, disegnare e sbagliare sottrazioni che parlino il suo linguaggio.
“La matematica non è un’opinione”, così si dice, ma se la si provasse a disegnare? Se al posto dei numeri mettessimo delle parole? Della matematica non resterebbe che la forma, forse: forma del rigore, della ragione, dell’univoca corretta soluzione. In contrasto col disegno dove mai si parla di una sola soluzione, una sola ragione.
Disegnare delle operazioni matematiche allora è una piccola rivoluzione, un modo per abitare diversamente questo luogo mentale dove non c’è spazio per l’errore, e neppure per una propria sbagliata opinione. Invitare a sbagliare è paradossale, stimola la riflessione su cosa sia un errore e su quanto errare in modo ragionevole possa incrinare il concetto di errore, come qualcosa di cui avere paura e da evitare. Sbagliare consapevolmente non è negare la ragione, ma valorizzare l’errore come possibile altra opinione, altra ragione: altre e diverse perché di altre persone.
Altre operazioni si possono inventare: inventa anche tu una nuova sottrazione.

Giacomo Isidori (Roma, 1997) è uno storico dell’arte specializzato in arte contemporanea. Temi cardine delle sue ricerche sono il gioco e l’educazione. Giocoliere ed equilibrista dal 2015, approfondisce la pedagogia del circo con Giocolieri & Dintorni (Hamina, Finlandia, 2016). Lavora a Roma come operatore di circo-motricità (Istituto di Neuropsichiatria infantile, 2018-2019) e come insegnante di circo per bambini (Libelà, 2019-2020).  Si forma come Educatore in Natura della fascia 6-14 anni con Asilo nel Bosco (Forest Kindergarten International Federation, 2020) e lavora come supplente in una scuola pubblica primaria (Roma, 2021).Collabora nel 2019 a diversi progetti presso il museo d’arte contemporanea MACRO (Art’s birthday con Aldo Spinelli; Festival della Complessità; Il gioco del circo contemporaneo) e lavora con Tlon presso Aleph Bookshop, all’interno del La Galleria Nazionale (2021). Nel gennaio del 2022 si laurea presso La Sapienza con una tesi dal titolo: “Istruzioni d’artista: il gioco di istruire al gioco da DADA a KERI SMITH”.  A questa ricerca teorica, ne consegue una pratica, ludica, artistica e partecipativa che prende la forma di un progetto su Instagram: @ridi_siamogioco, che è anche l’anagramma di Giacomo Isidori.


Jacopo Natoli (Roma, 1985) è artista e docente. Sperimenta forme per interagire e far interagire creativamente le alterità. Tenta di estendere i limiti delle situazioni per far emergere sensi e relazioni che sfuggono ai codici dominanti. Ha studiato presso la scuola di specializzazione in arteterapia L.A.C.E.R.V.A. (2016-2018), il Chelsea College of Art and Design di Londra (Arti Visive, 2009-2011) e l’Accademia di Belle Arti di Roma (Pittura, 2004-2008). Negli ultimi dieci anni ha fondato e co-fondato diversi gruppi e progetti tra i quali ricordiamo:  Edicola del Villaggio (2020-), Just Art (2020-), D.A.P.A. (2019-), Sgorbio (2019-), Juda Magazine (2019-), Disegnatori a tempo perso (2019-), Numero Cromatico e Nodes Journal (2011-2018), Questo è il Nostro Nome Solo per Questo Concerto (2014). Dal 2021 fa parte di Post-ex con l’opera-studio 1mq.  Ha scritto e scrive numerosi saggi, articoli, testi ed interviste. Tra le sue recenti attività pubbliche: 2022 Sicurazione (mostra+performance, Galleria Arte Moderna, Roma); 1mq (studio mobile, Post-ex, Roma). 2021 Magic Carpets Landed (mostra, Kaunas Biennal, Kaunas); Uzhhorod Everything Uzhhorod Nothing (residenza, Sorry No Rooms Available, Uzhhorod); Domina Milano (performance, vetrine passante Porta Garibaldi, Milano); The artist is cycling (performance, Concordia II, Milano); 2020 Esci quando vuoi (video, Edicola Radetzky, Milano); Che cosa m’insegni? (mostra, ViaFarini, Milano); The multiple author (laboratorio, AIR space, Lviv); I’m where I’m fine (residenza, Jam Factory Art Center, Lviv); Lightbox + Cabina. Doppia Transpersonale (mostra, casa+cabina, Roma); Manifesto Ergo Vivo (laboratorio, bosco, Vivo d’orcia); Fare Foresta (ambiente, Zoom, Web 3.0) 2019 Tullio de Mauro Zine (fanzine, IIA, Roma); Fairwatching (performance, Artissima, Torino).


Danilo Innocenti (Roma, 198 ) è qualificato come Operatore Domiciliare all’Infanzia (Tagesmutter). Ha tenuto un tirocinio formativo presso la scuola Montessoriana Arcobalocco. Collabora da diversi anni con numerose istituzioni scolastiche, tra cui la scuola Taddei di Tivoli. Conduce numerosi laboratori di disegno, grafica e pittura. Dal 2015 coordina un campo estivo per ragazzi e ragazze dai 6 ai 12 anni. Ha ideato diverse pratiche didattiche strutturate sui processi percettivi e creativi dei bambini. Nel 2019 ha fondato Sgorbio laboratorio atecnico per l’immagine nuova. È stato tra i fondatori del Centro di ricerca sulla relazione tra arte e scienza Numero Cromatico e della rivista di neuroestetica Nodes su cui ha pubblicato disegni ed illustrazioni. È cofondatore e presidente dell’associazione culturale Essa! Spazio-laboratorio che nel 2018 coinvolge diversi designer nella creazione di Rēs low budget design studio.  Da oltre vent’anni canta e compone musica elettronica. Ha fatto parte di diversi gruppi musicali tra i quali ricordiamo: Le Farfalle del Borneo, My Radio Boy, Il gozzo di alcuni uccelli, Questo è il nostro nome solo per questo concerto e i RENHO. Dal 2001 sperimenta musica elettronica sotto il nome di Zooplasty.