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Scary Face

Laboratorio a cura di Emily Guerra, Elisa Mazzurana, Lisa Perkmann, Christine Stallbaumer, studentesse del Master in Design For Children presso la Libera Università di Bolzano

Il workshop “Scary Face” -divertente e facile- permette di interagire e di trasformare la propria paura verso un personaggio che compare in fiabe, cartoni animati o altro favorendo l’evoluzione dei propri sentimenti e promuovendo il piacere di modellare e cambiare prospettiva grazie all’interazione con gli altri e al loro contributo.

Il laboratorio è articolato in tre fasi.


Fase 1 . INDIVIDUARE (tempo: 3 min.)

Viene chiesto ai partecipanti del laboratorio di chiudere gli occhi e pensare ad un personaggio (di una fiaba, di una storia, di un racconto, di un cartone animato o altro) che durante l’infanzia aveva provocato in loro paura, timore o inquietudine.

In questa fase introspettiva viene chiesto di non comunicare con gli altri, ma concentrarsi sui propri ricordi e sulle proprie sensazioni.

Fase 2 . RAPPRESENTARE (tempo: 10 min.)

Materiale (per ciascun partecipante):

  • 1 cartoncino bianco formato A4 con due buchi ritagliati a forma di occhio
  • 1 foglio formato A6 
  • 1 busta formato A4 contrassegnata con un simbolo o un colore (cercando di curarne l’aspetto grafico)
  • 1 busta formato A6
  • 1 pennarello nero
  • 1 paio di forbici

Vengono distribuiti dei fogli bianchi in A4 (verticale) con due buchi ritagliati a forma di occhio.

Come primo passaggio, viene chiesto di illustrare graficamente il personaggio o la creatura che incute timore, usando solo il pennarello e le forbici. In questo modo, viene realizzata una maschera in bianco e nero.

Appena terminata la maschera, ogni partecipante scriverà su un foglietto 3 parole che descrivono il personaggio in questione.

Alla fine di questo passaggio il foglietto con le 3 parole viene infilato GIRATO nella busta A6 fornita in dotazione, in modo che la persona che riceverà la busta non possa leggere quanto scritto su quel lato del foglietto.

La maschera e la busta vengono poi inserite nella busta A4, quella più grande.

Ogni partecipante deve chiudere la propria busta e ricordarsi il simbolo o il colore con cui questa è stata contrassegnata.

Tutte le buste saranno raccolte dal moderatore e ridistribuite in maniera casuale.

Ogni partecipante riceverà la busta di un’altra persona (fare attenzione a non prendere la propria busta).

Fase 3 . TRASFORMARE (tempo: 20-30 min.)

Materiale (distribuito liberamente su un tavolo):

  • cartoncini colorati
  • colori
  • colla
  • puntine
  • lana, spago
  • ecc., ecc.: tutto quello che vi capita

Compito:
“Trasforma il personaggio che incute paura al tuo compagno in qualcosa che ti fa sorridere”

sorridere”

I partecipanti vengono invitati a muoversi liberamente nello spazio per visualizzare il materiale messo a disposizione (colori, ritagli di carta colorata, stoffa, spago, altro materiale di recupero, colla, forbici, ecc.) e per poi procedere a incollare, ritagliare, aggiungere, togliere… senza però interagire con gli altri.

Il moderatore cercherà di guidare e incentivare il gruppo a rimanere nei tempi indicati.

Ultimato il lavoro, ogni partecipante prende la busta piccola, la apre e sul foglietto scrive 3 parole che descrivono il personaggio trasformato (importante: non sbirciare l’altro lato del foglietto!).

Si chiude la busta piccola e si inserisce assieme alla maschera dentro alla busta grande. 

Il moderatore raccoglie nuovamente tutte le buste e le ridistribuisce ai proprietari iniziali.

Ognuno apre la propria busta, osserva la maschera trasformata dal compagno e, se ha piacere, può indossarla. 

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Viene chiesto di formare un cerchio per il momento di condivisione conclusivo e, a turno, vengono letti i bigliettini: prima le 3 parole iniziali, riferite alla creatura che incuteva paura, poi le 3 parole dopo la trasformazione.

Alcuni spunti su aspetti chiave per il moderatore dell’attività:

  • Clima di lavoro (positivo, sereno, curioso, piacevole)
  • Osservare come vengono espresse le emozioni che emergono nelle diverse fasi di attività
  • Gestione del setting e dello spazio di lavoro (in cerchio, magari per terra)
  • Lasciare tempo per eventuali riflessioni che scaturiscono durante il momento di condivisione conclusivo
  • Tenere presente il cambio di focus con gruppi di bambini (più concentrati sulla cura dell’aspetto della maschera che non sulle parole caratterizzanti il personaggio) e di adulti (più attenti alle parole che non all’aspetto estetico)

Il master in Design per bambini: oggetti, spazi, processi ed esperienze si propone di offrire un’esperienza formativa post-laurea multiculturale che parte da un presupposto reale, ovvero la necessità di rinnovare le modalità e gli strumenti di apprendimento e le sollecitazioni che i loro operatori esprimono verso il mondo della ricerca e della didattica universitaria. L’intento è quello di formare delle figure professionali che maturino competenze a cavallo fra progettazione e pedagogia, tra sapere e saper fare e che riescano a creare un ponte tra l’apprendimento formale, caratteristico degli ambienti istituzionali, e quello informale. A questo scopo sono previste docenze su entrambi i campi di applicazione, favorendone la comunicazione e l’interscambio.
Il master professionalizzante è orientato a diverse fasce di professionisti/e e operatori/trici già attivi/e sia nel campo del design che della educazione e mediazione, interessati/e ad acquisire nuove competenze: operatori/trici e professionisti/e dei settori design e grafica, scienze della formazione, educazione e servizi sociali, insegnanti (di diversi livelli), mediatori/trici e educatori/trici museali, professionisti/e di diversi settori specializzati nell’offerta rivolta ai bambini (es. editoria, marketing, produzione artigianale e industriale, allestimento degli spazi e di percorsi, management turistico e degli eventi).