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Se sei pigro, fai un libro

Laboratorio a cura dei Ludosofici e Pietro Corraini

Il laboratorio per “pigri a cui non piace disegnare” è stato proposto alle Gallerie d’Italia in occasione della mostra DALL’ARGILLA ALL’ALGORITMO. Arte e tecnologia. Dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

La mostra indagava la relazione tra tecnologia, soggettività umana e arte.

Tecnologia (da téchne, arte, abilità, mestiere, e logos, parola, discorso, ragione) rimanda all’insieme dei saperi attraverso i quali la scienza si impegna a creare strumenti utili alla società, quali utensili, macchine, apparecchi per trasportare, comunicare, o di uso bellico: dalla prima pietra utilizzata dall’uomo all’uso del fuoco e del ferro, alla scoperta della terracotta, alla ruota, allo specchio, alla carta e stampa, all’elettricità, al telefono, a Internet, fino all’applicazione congiunta di genetica, nanotecnologie, digitale, robotica e intelligenza artificiale.
Dagli albori dell’umanità, gli avanzamenti tecnologici modificano l’esperienza della realtà, inducendo cambiamenti nelle relazioni sociali, nell’immaginario collettivo e individuale, trasformando le possibili forme di creatività artistica. A partire dall’ottica del presente, la mostra curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria – con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli – proponeva un percorso basato su dialoghi inediti e intenzionalmente non-cronologico: si spaziava da antichi vasi greci a opere di artisti contemporanei internazionali, approfondendo i modi in cui artisti di epoche diverse si sono relazionati con la tecnologia, il suo fascino, le sue utopie oppure i suoi demoni, anticipando o riflettendo radicali cambiamenti sociali e culturali.

I bambini hanno esplorato alcune delle opere d’arte in mostra, riflettendo sul rapporto esistente tra ingegno umano, tecnologie ed estetica: arte cinetica, video arte, meccanismi in dialogo con la pittura.
A partire da queste riflessioni, ci siamo confrontati con una delle tecnologie che hanno rivoluzionato la nostra interazione con il sapere in tutte le sue forme: la stampa!

Ed ecco un laboratorio per creare un libro d’artista, anche meglio conosciuto come Laboratorio per bambini pigri a cui non piace disegnare.


Fase 1: preparare le postazioni

Le postazioni del laboratorio sono quattro: 4 torri da stampa, ognuna corrispondente a uno dei quattro pigmenti tipografici (ciano, magenta, giallo e nero) dalla cui combinazione nascono tutti gli altri colori.

Fase 2: preparare i materiali

In ciascuna postazione si troverà:

  • forbici
  • colla a caldo/colla spray
  • 1 Leporello precedentemente preparato per ciascun bambino
  • scottex
  • contenitori dove versare il colore
  • pennelli
  • teli per coprire i tavoli

Torre Ciano

Ai materiali comuni a tutte le torri qui si aggiungono pennarelli azzurri e un frullino per montare il latte (uno a testa).

La prima torre di stampa è stata ispirata dal laboratorio Drawbot Workshop a cura di Lorenzo Bravi. Usando come supporto il frullino, attaccheremo i pennarelli color ciano e si giocherà a vedere tracciato in modo casuale il segno sul foglio.


Torre Magenta

Ai materiali comuni a tutte le torri qui si aggiungono la tempera rossa, delle verdure tagliate trasversalmente e piatti di carta.

La seconda torre di stampa è stata ispirata da libro Rose nell’insalata di Bruno Munari: le verdure, appositamente tagliate, diventeranno i nostri stampi!


Torre Giallo

Ai materiali comuni a tutte le torri qui si aggiungono tempera gialla, mattarello e fogli di gomma crepla.

Ricaviamo dalla gomma crepla delle figure (cerchi, lune, quadrati, poligoni di vario tipo) che andremo poi a incollare sul mattarello con la colla spray.


Torre Nero

Ai materiali comuni a tutte le torri qui si aggiungono fogli di carta bianca spessi 180gr.

Dai nostri fogli ricaviamo degli stencil con figure a piacere.

A questo punto non ci resta che dare avvio alla nostra macchina da stampa umana!

Dopo aver dato a ciascun bambino un leporello, suddividiamo i partecipanti in quattro sottogruppi, ognuno dei quali occuperà una torre di stampa.
In ogni “torre” i bambini stamperanno con la tecnica proposta per non più di 10  minuti su uno dei lati del leporello. Una volta esaurito il tempo, i gruppi ruoteranno sulla torre successiva, e così via via finché ogni gruppo non avrà stampato tutti i 4 colori. Idealmente, dopo che il lato A si sarà asciugato, si potrà procedere con la stampa del lato B.

Alla fine si potrà applicare in copertina l’adesivo allegato o quello che si vorrà… a patto, però, che la copertina sia l’ultima fase dell’intero processo!