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Sottoscritto

Laboratorio a cura dei Ludosofici

Nel 2007, presso il Museo Civico Archeologico di Bologna, si sono celebrati i 100 anni dalla nascita di Bruno Munari con una mostra molto particolare dal titolo Ingannare il tempo.

La mostra ha visto le vetrine del Museo Civico Archeologico aprirsi per ospitare, accanto ai reperti che documentano le prime fasi di vita della città, 40 opere in cui il grande maestro gioca con i metodi di ricostruzione e di osservazione tipici dell’archeologia e della paleontologia.

Accompagnati nel percorso dal richiamo del color Rosa Dilma – un rosa fluorescente che lo stesso Munari dedicò alla moglie – il visitatore ha potuto ammirare fianco a fianco, in una sorta di ironico dialogo, le opere munariane e oggetti antichi idealmente simili a quelli che le hanno ispirate.

Le opere sono state divise in quattro tipologie di oggetti dai titoli fortemente evocativi, “scritture illeggibili di popoli sconosciuti”, “fossili del 2000”, “ricostruzioni teoriche di oggetti immaginari”, “volti degli antenati”, che il visitatore ha potuto incontrare accompagnato da frasi dell’autore che ne spiegano il significato intimo e dal controcanto di una delle voci più importanti dell’archeologia del ‘900, quella di Vere Gordon Childe, che riflette sugli oggetti da lui studiati in modo incredibilmente simile a Munari.


Quello delle scritture illeggibili di popolo sconosciuti, 1947

Alcune scritture di altri popoli sono bellissime, ognuna ha le sue precise regole strutturali grafiche. Ho provato a inventare altre regole e a progettare altre scritture probabili. Piacevoli da vedere ma illeggibili come il tabulato cifrato di un computer.

Bruno Munari


Perché non inventare scritture inesistenti?

Per prima cosa, è necessario procurarsi:

  • fogli, di varie dimensioni, bianchi, a righe larghe e sottili, a quadretti, pentagrammati…
  • matite
  • pennelli 
  • china nera
  • pennarelli neri

Provate ora a immaginare di essere in un passato super-passato o in un futuro super-futuro. In entrambi i casi, faremmo parte di un popolo che ha bisogno di inventarsi una scrittura.
Quale sarebbe il suo aspetto? Pallini, macchie, linee: simboli, segni e lettere mai viste prima in grado di indicare nuovi suoni o intere parole.
Quali sarebbero le sue regole? I segni potrebbero essere disposti da destra a sinistra, dal basso verso l’alto; alcuni potrebbero richiedere delle eccezioni; alcuni potrebbero essere circondati da un’ampia spaziatura, altri messi uno sopra l’altro…
Come si leggerebbe e pronuncerebbe?

Beh, non vi resta che provare!