Vai al contenuto

Tutto comincia da un giardino…

Laboratorio a cura dei Ludosofici
ispirato da Esplorazioni in giardino di E. K. Cooper [1]

E se tutte le ricerche, da quelle giornalistiche a quelle bibliografiche a quelle scientifiche, avessero un elemento in comune? Siamo convinti sia così: è la capacità di osservare e fare dei collegamenti tra i diversi campi ad accomunare tutte le ricerche tra loro. Allora perché non provare ad abituare i bambini, fin da subito e con dei piccoli e brevi esercizi, alla ricerca delle fonti, a partire proprio dai fatti? Questo atteggiamento potrà poi essere riutilizzato in qualsiasi altro ambito, anche quando si legge un articolo e se ne vuole verificare la veridicità.

Ecco, dunque, da dove partire!

“Un esploratore autentico esamina molto attentamente tutto quello che lo circonda. A volte è in cerca di tesori come l’oro, i diamanti, l’uranio. Voi, invece, rimarrete senz’altro sorpresi quando scoprirete quanti tesori di un genere ben differente ci sono nel giardino che state osservando. Scoprirete cose meravigliose, da un punto di vista scientifico, proprio sotto i vostri piedi e sopra la vostra testa – cose che sono ben più importanti delle gemme e dei metalli preziosi. […] E imparerete a lavorare come lavora il vero scienziato”. [1]

Un buon esploratore, come un buon giornalista, nella sua ricerca impiega metodi scientifici e comincia così:

  • impara tutto quello che può sulle cose che sta studiando
  • prende appunti e stende relazioni
  • parla con la gente 
  • tenta di trovare una risposta alla ricerca che sta svolgendo
  • impara a osservare tutto in modo molto accurato

Un giardino può essere il luogo perfetto per allenarsi a diventare ottimi esploratori – e dunque affidabili giornalisti! Ecco come:

Stendetevi ventre a terra, proprio in mezzo al giardino, e
cominciate a fare le prime osservazioni usando i cinque sensi

Che cosa vedete?
Che cosa udite?
Che cosa sentite?
Che cosa annusate?
Che cosa gustate?

Un ragazzo, disteso bocconi, può vedere tutte queste cose: diversi tipi di erbe, chiazze di terra nuda fra l’erba, una coccinella, una formica che si arrampicava su un filo d’erba, alcune pietre bianche, un moscerino, un’ape morta, un ciuffo di felci, gocce d’acqua, un fungo, un soffione a testa bianca, una piccola lucertola. All’arrivo del suo cane, che si mette a leccargli un orecchio e a fargli il solletico, il ragazzo si mette a sedere di colpo. Così, naturalmente, vede anche il cane!
Una bambina che sapeva ascoltare attentamente, disse di aver udito questi suoni: l’acqua che gocciolava dalle foglie, il vento che soffiava tra gli alberi, un ronzio di insetti, il pianto di un bimbo, la gente che chiacchierava, il gorgheggiare di alcuni uccelli, il latrare di un cucciolo.

La maggioranza dei piccoli esploratori che si avvicinano al mondo con questa attenzione al dettaglio, guardando e ascoltando quello che c’è intorno a loro, possono compilare lunghe liste di tutto quello che vedono e sentono.

Le liste possono tradursi in insiemi di oggetti che hanno caratteristiche comuni, oggetti che possono essere archiviati

L’archivio potrà essere organizzato secondo logiche diverse che, come dice Roberto Calasso in Come ordinare una biblioteca, hanno risvolti altamente metafisici, in quanto presuppone l’applicazione pratica della visione che ognuno di noi ha del mondo circostante. Quindi perché non provare insieme ai bambini a creare ognuno un proprio archivio personale a partire proprio dagli oggetti raccolti in giardino (sassi, foglie, fili di erba) e poi ragionare su come hanno deciso di archiviarli, se per forma, per dimensione, per colore, per superficie, per odore…?

La cosa bella è che si può archiviare tutto, in moltissimi modi diversi!

Proviamo a dare tempo a questa attività, a distenderla nel tempo, a capire se le logiche iniziali manterranno la loro validità oppure si modificheranno perché farraginose. Qui abbiamo proposto, grazie alle suggestioni di Cooper, un giardino come punto di partenza per fare ordine, per fare ricerca, per collegare tra loro cose diverse, per ragionare sulle modalità di classificazione, di archiviazione di ciò che ci circonda: per imparare a osservare e ascoltare.
Queste attività sono alla base di ogni ricerca, anche della ricerca di informazioni.

NOTE
[1] E. K. Cooper, Esplorazioni in giardino, Feltrinelli, 1966, pp. 10-11.