Un passato in eredità
A cura dei Ludosofici

Un vecchio detto dice che la Storia non si fa né con i se né con i ma: le cose sono andate in un certo modo, indietro non si torna ed è inutile piangere sul latte versato o immaginare cosa sarebbe successo se gli eventi si fossero sviluppati diversamente.

Con il passato, in effetti, dobbiamo per forza fare i conti: ci si presenta come una sorta di pacco postale che non possiamo rispedire al mittente e che reca un’etichetta con su scritto: “Per te, che sei figlio di questa storia (e di tutte le altre in essa contenute)”. Quel pacco parla di noi, delle nostre radici, e gettarlo via sarebbe un’occasione persa per conoscersi meglio. Sarebbe anche un gesto irresponsabile, perché solo sapendo davvero chi si è si possono compiere le scelte più importanti.
Dunque, che cosa ha contribuito a fare di me ciò che sono oggi?
Parte del mio passato posso ricordarlo personalmente: è la mia esperienza, ciò che ho vissuto, e che ha lasciato un segno indelebile dentro di me. C’è un’altra parte, invece, che è più difficile da riconoscere, perché appare troppo lontana: si studia o, se siamo fortunati, qualcuno ce la racconta, ma facciamo fatica a pensare che ci riguardi davvero. È la Storia, che si impara a scuola, che vive dentro di noi molto più di quanto non siamo disposti ad ammettere.
È possibile far venire alla luce tutto il passato che abita in noi?
Cosa serve:
- un cartoncino bianco formato A3
- una matita
- fogli A4 di tre colori diversi