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WunderKammer Labirintica
Intervista ad Andrea Mori
Radici intricate
Bibliografia a cura di Cecilia Marcon della Libreria Valmirtilla
Esistono labirinti pensati apposta per la carta stampata. Non si tratta delle riproduzioni fotografiche di dipinti o costruzioni, ma di quei disegni tracciati affinché una matita li possa percorrere: serpenti cavi, sentieri enigmistici, strade vuote che si snodano e si intrecciano in vista di una misteriosa destinazione.
Già, ma quale? Dove si nasconde il traguardo?
Intervista ad Andrea Mori
Nel centro, come un tesoro protetto da un recinto sicuro? O alle estremità, nell’unica uscita che risolve la trappola?
La destinazione non è nell’uno e non è nelle altre, ma è al contempo nell’uno e nelle altre. Ogni labirinto si arriccia intorno a un segreto e si sfilaccia sui bordi, offrendo aperture. Può esserci un centro così come molti, pari alle molte occasioni che, sparse, vi si possono cogliere; la via di fuga è una porta o un risucchio che mastica, inghiotte, trasforma ed espelle.
Bibliografia a cura di Cecilia Marcon della Libreria Valmirtilla
Ogni labirinto è una rete i cui punti, centrali, periferici, interni o di confine, hanno tutti la stessa importanza.
Il dentro e l’intorno, il cammino e le soste, i dubbi e le scelte: è questo il traguardo, ovvero il fine di un labirinto. Una matita ben temperata saprà scivolare leggera, godendosi il viaggio, proprio come dei passi ben allenati non a correre, quanto, piuttosto, a danzare al ritmo richiesto, anche se a darlo è il silenzio.