Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.
Scuola di videogiochi
Intervista a Kenobit
Storie interattive
Laboratorio a cura di Mauro Vanetti
E un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet
Le storie sono dappertutto. Alle nostre spalle continuano a concludersi e a riaprirsi. Davanti ai nostri occhi cominciano e proseguono. Ci attraversano, strisciano sotto i nostri piedi e si aggrappano, a malapena, con forza e per un soffio, alle nostre vite.
Tutto questo avviene quasi sempre nella nostra totale inconsapevolezza. Il più delle volte, trascinati dagli eventi, non ci rendiamo conto di essere costantemente immersi, nel ruolo di protagonista, personaggio o spettatore, nella trama di una storia. Perché sia chiaro, è necessario fermarsi, guardarsi indietro e intorno, sbrogliare la matassa, selezionare i fili e, pazientemente, tirarli a sé; infine, decidere come ricucirli e iniziare a raccontare.
Narrata, una storia può assumere forme diverse e sorprendenti. Una di queste, per molti insospettabile, è tutta da scoprire…
Scuola di videogiochi
Intervista a Kenobit
I videogiochi sono un mondo complesso, ricco, certamente, di leggerezza e di insidie, ma anche di occasioni preziose, che la scuola non dovrebbe ignorare. Un esempio? Anche i videogiochi, come libri e film, hanno la capacità di raccontare storie… E lo fanno in un modo tutto loro!
Il videogioco, senza temere il confronto con i suoi parenti più classici, mostra fieramente la propria particolarità. Sa benissimo che, a meno di rare e ponderate eccezioni, nessun racconto vuole allontanare la persona a cui rivolge la sua storia. Ogni forma narrativa mira a coinvolgere il suo destinatario, ma chi sa farlo come un videogioco? Chi osa stringere con il proprio pubblico una complicità così concreta da cedere frammenti della trama? Chi lascia al suo fruitore la possibilità di scegliere come proseguire? Chi accetta di trasformarlo in un autore?
Storie interattive
Laboratorio a cura di Mauro Vanetti
Organizzate in una forma narrativa, le storie si stagliano dalla confusione data dal susseguirsi degli eventi e dai pensieri che si rincorrono, fantastici o reali, nella nostra mente. Così facendo, però, c’è il rischio che le storie appaiano cristallizzate, confinate in un mondo diverso, che osserviamo meravigliati – o sollevati – da un oblò. Ma sappiamo che non è così: in cuor nostro sappiamo che le storie sono dappertutto, ci attraversano e ci definiscono. Per questo, dovremmo aver cura di quelle forme di racconto che ci ricordano che non c’è vetro tra noi e il mondo delle storie, ma solo una cornice vuota, entro la quale la nostra mano può affondare.
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Al pari di un libro o di un film, anche un videogioco può raccontare una storia. Come accade per tutti gli strumenti narrativi, ogni videogioco racchiude una storia diversa, che non è necessariamente leggera. Capita che la storia proposta da un videogioco sia estremamente intensa e profonda e affronti temi importanti. È il caso di That Dragon, Cancer.
Esplosioni fuori scala, panorami mozzafiato, architetture vertiginose, intense espressioni facciali. Nessuna di queste cose si avvicina neanche lontanamente alla difficoltà di realizzare una porta che si comporti in modo soddisfacente dentro a un videogame. Il perché lo spiega questo video di Vox.