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Labirinto #4

Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

IN QUESTO NUMERO

StoryChild, mappe emozionate

Progetto a cura dei Ludosofici

TeenTribe, voci adolescenti

Intervista a Filippo Fabbrica di Artway of Thinking

Il labirinto è tanto un luogo fisico quanto una metafora. 

In tutto il mondo, sono innumerevoli gli esemplari concreti di percorsi intricati fatti di siepi, cemento o altri materiali, in cui è possibile entrare e che si offrono a una reale esplorazione: sono lì, da secoli o da tempi recenti, in attesa che il nostro corpo e la nostra curiosità facciano loro visita.

 

StoryChild, Mappe emozionate

Progetto a cura dei Ludosofici

A volte, osservando lo spazio che attraversiamo, anche quello che ci circonda da sempre ma che magari non abbiamo mai osservato con attenzione, scopriamo che un percorso che credevamo banale e lineare è in realtà più misterioso e coinvolgente che mai.

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Ci ritroviamo così a essere letteralmente immersi in continui e inaspettati labirinti che non si mostrano secondo la forma che la nostra abitudine pretenderebbe e che non sono delimitati da una cornice che ne delinea chiaramente il contorno. Il labirinto resta reale, esplorabile con ogni nostro senso, ma la scelta di entrarvi o restarne fuori perde di significato: il punto, ora, è decidere se riconoscerlo o ignorarlo.

Se si accetta di vederlo, la realtà stessa diventa il labirinto da cui non possiamo più scappare. E, liberato dalla necessità di riferirsi a giochi e opere d’arte costruiti apposta, il labirinto scivola nel suo valore simbolico. Ancora concreto, ancora calpestabile, si mostra come specchio di un’interiorità che gli dà forma, come il paesaggio frutto dei pensieri, delle emozioni, domande, sensazioni che si ingarbugliano nel costituire il nostro essere.

TeenTribe

Intervista a Filippo Fabbrica di Artway of Thinking

E dimostra di essere l’immagine perfetta (soprattutto in specifiche occasioni) per raccontare chi siamo: un continuo, insistente e dinamico intrico di suggestioni che la nostra mente e il nostro corpo, a loro volta confusamente e inevitabilmente intrecciati, non cessano di consegnarci, facendo di noi ciò che siamo e trasformando

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Ecco perché abbiamo scelto un tema come Labirinto: per parlare di noi, del nostro io e della sua deflagrante relazione con il mondo. Abbiamo cercato di mostrare che la confusione che ci caratterizza non fa paura, ma, al contrario, è misteriosa e piena di opportunità. Ma va ascoltata: dobbiamo darle voce e lasciarla parlare e così, in qualche modo, sapremo andare avanti lasciandoci guidare.