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Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

È tempo di imparare a fare politica

intervista a Christian Raimo a cura di Flavio Pintarelli

Immaginare, fare, cambiare…

laboratorio a cura di Martí Guixé

Così si fa!

Bibliografia a cura di Giada Cattelan
Bibliotecaria presso Biblioteca Comunale di Codognè (TV)

e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!

Buon anno, e che anno! 

Il 2021 non sarà un anno come tanti: ci saranno tante cose da ricostruire e tante da inventare. Dobbiamo iniziare a progettare e, soprattutto, dobbiamo ricominciare a stare, e fare, insieme. 

Il 2021 sarà un anno in cui si costruiranno tante cose e sarà necessario condividere le decisioni, consapevoli che le nostre azioni hanno conseguenze: le hanno avute in passato e ne avranno, in futuro, sempre di più. 

Per questo FarFarFare si tuffa nel nuovo anno nel segno di un tema molto particolare: Politica. Attenzione, però: quella che ci sta a cuore, che ci interessa e di cui vogliamo parlare non è la politica dei partiti, delle elezioni, dei candidati e delle promesse, ma la Politica che si fa tutti i giorni, con le azioni di ognuno. 

La libertà, diceva Giorgio Gaber, è partecipazionee aggiungeva che non esiste la possibilità di non partecipare, perché non c’è un’azione che non nasca da un’idea: quando decidiamo di insegnare, di fare una newsletter, di progettare e realizzare un laboratorio, stiamo sempre, in ogni caso, già compiendo qualcosa di politico e porci il problema di come e perché farlo è un modo per essere parte consapevole di una comunità, che, magari, così facendo, grazie a noi saprà assumere una forma.


È tempo di imparare a fare politica

Christian Raimo, scrittore, intellettuale e insegnante, racconta la possibilità di riprendersi e colmare gli spazi vuoti che ci separano da una politica distante e, per certi aspetti, inesistente. Facendo cultura, educazione. Facendo, e imparando a fare, politica.

Immaginare, fare, cambiare

a cura di Martí Guixé

Si può cambiare il mondo? Certo che si può! E se pensate che per farlo siano necessarie azioni gigantesche, vi sbagliate… O meglio: chi dice che un laboratorio non possa essere rivoluzionario?

Così si fa!

C’era una volta… la politica, che si fa, è stata fatta e si farà! Questa selezione di libri racconta e mostra che cos’è e di che cosa è fatta la politica, lasciando immaginare la possibilità di poterne fare parte davvero!

Come possono semplici gesti racchiudere pensieri densi e complessi? Come può un pensiero pedagogico diventare un esercizio di libertà e di politica vera e propria? Perché non sollecitare i nostri studenti e figli ad assumersi il rischio della libertà, partendo proprio dai nostri insegnamenti e invitandoli a decidere in autonomia quali sono, tra le cose da noi insegnate, quelle da tenere e quelle invece da mettere da parte?
Ne parlano Pietro Corraini e Monica Guerra in preparazione del Master Design per Bambini organizzato dall’Università di Bolzano.

Galileo, lo scienziato che “non si mette mai in pensione con la testa” e che, anche dopo l’abiura, rimette in fila la sua vita, continua a essere devoto al Sapere e alla Scienza e non smette di immaginare di poter pensare in un modo diverso. Perché politica è anche immaginare e avere il coraggio di rimanere innamorati dei propri sogni. Perché, allora, non provare a elaborare un atlante dei sogni della classe da tenere e conservare prendendo l’impegno di realizzarli? Ce lo suggerisce lo stesso Marco Paolini.

Sono tanti i luoghi e le occasioni in cui si partecipa alla vita della comunità e questo, di per sé, è già fare politica. Fare politica è decidere di mettere a disposizione degli altri il proprio tempo e i propri gesti, piccoli o grandi che siano. In Italia ci sono tantissimi esempi come quello di Isola Pepe Verdeconoscerli e mapparli aiuta tutti noi a prendere coraggio pensando che siamo migliori rispetto a quello che ci viene raccontato da sempre, come ci suggerisce il giovane pensatore Rutger Bregman in Una nuova storia (non cinica) dell’umanità.