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FarFarFare - #2 Neve

Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

In questo numero

Sogni di neve

  Intervista a a Davide Sapienza

Paesaggi innevati

Laboratorio a cura di Ninamasina

Contorni di neve

Intervista a Ninamasina

Linee è un libro senza parole di Suzy Lee, in cui protagonisti sono una bambina, un lago ghiacciato e un paio di pattini adatti ad attraversarlo. Pagina dopo pagina, la giovane pattinatrice si muove sempre più vorticosamente sulla fredda superficie, lasciando tracce del suo passaggio proprio come farebbe una matita intenta a correre su un foglio da disegno: i segni delle lame e della grafite, così come la consistenza del ghiaccio e della carta, si confondono.

Il libro è silenzioso, ma questo non vuol dire che non ci sia una colonna sonora a sostenerlo. Chiunque lo sfogli, è in grado di sentire il delicato ma deciso rumore dei pattini che strisciano, saltano e atterrano sul ghiaccio: uno strofinio continuo e tagliente, spezzato da colpi che, per quanto incisivi, scalfiscono appena la liscia e gelida superficie.

E la neve? C’è posto per lei, in un paesaggio che sembra non poterla escludere, ma che al contempo non ne lascia intravedere un fiocco né sentire il minimo rumore? 

Andando avanti nella lettura, i nostri occhi si consolano nello scorgere la neve comparire ai bordi del lago ghiacciato: quella timida parente del ghiaccio si era semplicemente fatta da parte, ritirandosi in cumuli in grado di garantire la cornice più adeguata all’elegante pista di pattinaggio. E subito ecco alcuni bambini, forse fortunati lettori riusciti per magia a entrare nel racconto, che, felici di averla trovata, la coinvolgono nei loro giochi portandola sul ghiaccio sotto forma di palle di neve o rendendola spettatrice nelle sembianze di un pupazzo capace di osservare le loro piroette.

Del resto, la neve ha la fama di nascondere tutte le meraviglie che incontra e, troppo umile per pensarsi a sua volta magnifica coperta, tende a dileguarsi in fretta, confidando nell’aiuto del sole perché possa trasformarla in acqua e renderla capace di fuggire. Se solo sapesse che il suo bianco fitto non cancella, ma, al contrario, offre la possibilità di ricordare e immaginare insieme, di svelare appena senza rivelare, di sospendere la sensazione che la realtà così com’è sia inevitabile, eviterebbe di sciogliersi e arretrare e si comporterebbe ovunque come fa dove si sente più di casa e non ha paura di essere se stessa.

Forse è proprio nella speranza di passare inosservata che la neve non produce il benché minimo rumore. Se cade, se si infrange, fa di tutto per restare silenziosa, ma, ingenuamente, prova a farlo anche se sprofonda sotto il peso dei passi, che, in sua assenza, si farebbero sentire: mascherando e attutendo suoni conosciuti, la neve provoca un silenzio rumoroso e si annuncia nel modo più chiaro

Così, anche le orecchie potranno riconoscere la neve nelle ultime pagine del libro: nel delicato incontro tra il cappotto di un bambino e la palla di neve che lo colpirà, nei frammenti di cornice che si staccheranno e scivoleranno sul ghiaccio, nelle orme che, alla fine, si sostituiranno ai suoni dei pattini sul ghiaccio e daranno inizio a un’altra storia.


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Sogni di neve

intervista a Davide Sapienza

Davide Sapienza, autore di La musica della neve, ci accompagna a passeggiare nella neve, solcando passi gentili e silenziosi, ascoltando le sue parole bianche, osservando mappe musicali e, inevitabilmente, immaginando.

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Laboratorio

Paesaggi innevati

laboratorio a cura dNinamasina

La coperta di neve che si stende su un paesaggio crea una superficie bianca, piana o irregolare: un foglio immacolato su cui si può dipingere quello che potrebbe celare… E se ciascuno si prendesse cura di una porzione di neve e immaginasse che cosa nasconde?

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Contorni di neve

Intervista a Ninamasina

La neve, come le pagine di un libro prima di essere stampato, è carta bianca. La neve trasforma il paesaggio. Senza cancellare ciò che copre, nasconde forme ed elementi, ispira ricordi, lascia spazio all’immaginazione. Ce lo racconta Ninamasina, autrice di Questa notte ha nevicato (Topipittori).

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Alcune cose curiose

 La neve è fatta di sogni e di magia: trasforma il paesaggio su cui si posa e gli regala incredibili possibilità. Lo stupore che desta la neve ha il sapore di un incontro inaspettato, che, silenziosamente, permette di spiccare il volo. È questo che accade al giovane protagonista de L’uomo di neve, qui proposto nella versione animata del 1982.

 Qual è il suono della neve? C’è chi dice sia il silenzio, chi sostiene sia la trasformazione, più attutita e timida, delle sonorità che sentiamo tutti i giorni. Infine, c’è chi ha provato a mettere la neve e il gioco dei suoi fiocchi vorticosi in musica; c’è chi, come Tchaikovsky nello Schiaccianoci, ha tentato di riprodurne la danza: ascoltando questo brano, riuscite a riconoscere la neve?

 A volte basta una passeggiata nella neve per far nascere opere grandiose: passo dopo passo, le orme si mettono in fila e, una dopo l’altra, iniziano a disegnare. La neve è materia e superficie di un progetto, di un sogno o di un’improvvisazione; è destinata a svanire, ma lascerà di sé un ricordo indelebile.