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Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

Letto per errore

Bibliografia a cura della Libreria Marmo

Il disegno, uno spazio per errare

Laboratorio a cura di Alessandro Bonaccorsi

Non tutti gli errori sono uguali. 

Alcuni sono più leggeri, altri decisamente più pesanti. 

Ci sono errori che volano via nel momento stesso in cui compaiono ed errori che risuonano e rimbombano come se volessero non abbandonarci mai più. Alcuni errori sono sviste, buffi qui pro quo; altri sono crepe o cicatrici. 

Tutti gli errori, però, hanno qualcosa in comune: sono imprevedibili, sfuggenti; scappano dalle nostre penne e dalle nostre azioni, si insinuano nelle nostre parole, calano sui nostri occhi; arrivano per sbaglio. 

 

Letto per errore

Bibliografia a cura della Libreria Marmo

Gli errori sono scivolosi. Sono lì, pronti a farci cadere e a farci arrabbiare senza che possiamo farci nulla. O forse no? Pur restando imprevedibili, si potrebbero almeno immaginare? Insomma, un errore è commesso o si commette da solo?

° * ° * ° *

Se un errore fosse desiderato o calcolato, non credo che sarebbe più un errore. Sarebbe un dispetto, una cattiveria; nella peggiore delle ipotesi, un delitto. 

Se un errore fosse voluto, se alla sua fonte ci fosse il dolo, la sua esecuzione sarebbe l’esatta corrispondenza a un’intenzione. Dunque, sarebbe corretto, logicamente giusto. 

Un vero e proprio errore è frutto di distrazione o di ignoranza. Ogni errore ha un responsabile, un autore che deve guadagnare in attenzione e conoscenza. Ma non ha un colpevole che merita di essere sommerso da un’infinita dose di rimproveri.

 

Il disegno, uno spazio per errare

Laboratorio a cura di Alessandro Bonaccorsi

E poi, a volte, l’errore ha il sapore dell’errare. Fuori controllo, al di là di ogni calcolo, è il degno compagno del lasciarsi andare. Come quando si prende in mano una matita e si va, senza paura di sbagliare.

L’errore non guarda alle regole con fare da sbruffone. Le fissa, anche se a volte non le riconosce e passa avanti. Le osserva, le studia e prova a imitarle. Il risultato è spesso goffo, non è mai all’altezza, ma è rimediabile. E qualche volta è così fresco che la regola, arrugginita, ne rimane affascinata: si alza, si stiracchia e rispecchia quel piccolo errore fatto di coraggio e di innocenza.