Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.
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In questo numero di FARFARFARE sul progetto troverai:
e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!
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Che cosa si può progettare?
Un edificio, un viaggio, una strada, una legge… Una vita.
Quando è davanti a sé, la vita appare, o dovrebbe apparire, come un foglio bianco ancora tutto da scrivere: uno spazio vuoto che dobbiamo scegliere come abitare. È in questo momento di vertiginosa consapevolezza che cominciano a delinearsi i primi progetti di vita.
Un progetto aspira sempre a vedersi realizzato, ma, quando riguarda un’esistenza, il progetto scotta, è emozionato e rimpiange di avere un nome diverso dal sogno, l’origine da cui si deve separare in nome di una più seria concretezza.
I progetti di vita, come tutti i progetti, discendono da un desiderio, ma solo per questi riusciamo a provare così tanta paura all’idea di non riuscire a realizzarli. Perché sono estremamente nostri e di loro ci importa moltissimo. Come possiamo non avere cura di qualcosa da cui dipende la nostra serenità?
Eppure la vita, quando è ancora da scrivere, è vaga, incerta, in qualche modo estranea e lontanissima. Proprio come quel futuro per cui a volte sembra sia impossibile fare progetti. Del resto, con un possessivo un po’ più generoso, anche questo è estremamente nostro. E anche di questo deve importarci moltissimo.
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Progettare per abitare
Intervista a Beate Weyland
professore associato di didattica
presso la Libera Università di Bolzano
Il progetto che porterà a ripensare gli spazi della scuola, per concretizzarsi, ha bisogno di tempo, di cura, di costanza e di competenze. Ha bisogno che si cominci a credere davvero nei propri sogni, perché, come ci suggerisce Beate Weyland, non si può che partire da una domanda: come vogliamo abitare gli spazi della scuola?
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NOI SIAMO PROGETTO
A cura di Monica Gilli, maestra d’infanzia
e allieva dei bambini, pedagogista critica e sognatrice
Per un adulto pensare che la propria vita sia un progetto è pressoché normale. Si progetta di iniziare a vivere in autonomia, di acquistare o semplicemente trovare una casa, si progetta la ricerca del lavoro, si pensa a costruire una famiglia. Si progetta il proprio tempo libero in funzione delle passioni, delle relazioni e dei desideri, ma per un bambino o un giovane ragazzo pensarsi progetto è piuttosto complesso. È necessario stimolare le riflessioni dei giovani in crescita perché inizino a pensarsi in chiave progettuale.
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Tetris
Bibliografia a cura de La Libreria dei Ragazzi
Dietro alla parola progetto c’è uno spazio vuoto, pieno di infinite possibilità, tentativi, ipotesi, incognite. Sul progetto, declinato nelle sue più diverse forme, l’essere umano si cimenta ogni giorno, cercando, imperterrito, di riempire quello spazio vuoto con solite basi, strade battute, fatti concreti, pensando che solo così un progetto si compia davvero.
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Ed ecco qualche link fantastico
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“Sbagliando si impara”, recita un noto detto. Questo articolo di Alessandro Giovanazzi, pubblicato su Medium il 17 aprile 2018, ci invita a riflettere su quanto e come un errore, fatto a scuola, all’università o al lavoro, possa aiutare a crescere. Se invece di giustificarlo o evitarlo, provassimo a comprenderlo?
Ispirarsi al Libro degli errori di Gianni Rodari potrebbe essere un esercizio molto utile, oltre che molto divertente! E non limitiamoci ovviamente alla sola grammatica e all’ortografia… perché gli errori sono dappertutto!
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Ci sono momenti in cui stabilire quale sia l’errore diventa impossibile, perché, a dispetto dei fatti, talvolta possono valere più interpretazioni, anche per ragioni scientifiche. Rendersi conto di questo, è sicuramente un primo passo nella comprensione che, quasi sempre, “la ragione” è solo una questione di prospettiva!
Perché non provare a fare un “esercizio di prospettiva” durante un litigio? Scambiamo le parti dei due litiganti e vediamo cosa succede!
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Chi ha deciso che cosa è necessario e che cosa non lo è? Chi ha stabilito che cosa è degno oppure no di essere progettato? Progettare, si sarà capito, vuol dire tante cose, anche sperimentare e spingere agli estremi la propria creatività… curando ogni dettaglio e divertendosi! Perché non creare un registro delle invenzioni inutili della classe? Potrebbe diventare uno stimolo all’immaginazione molto divertente!
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FarFarFare è un autentico esemplare di progetto di cui ci prendiamo tantissima cura! E ogni volta che ne parliamo cerchiamo di raccontarlo al meglio. Ci abbiamo provato anche qui, intervistati nella trasmissione radiofonica Zeppelin (le nostre voci si sentono dal minuto 35′)
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