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Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento. 

Pubblico e Personale

Intervista a Ugo La Pietra

A ognuno la sua città

laboratorio a cura di Gaia Scarpari

La nostra città

bibliografia a cura della Mediateca Montanari – Memo


e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!

Che cos’è una città? 

Una città è uno spazio, grande, gigantesco o apparentemente piccolo, dotato di confini più o meno netti e definiti.  

Una città è un caleidoscopio di case, parchi, monumenti, negozi, cinema e teatri; è un reticolato di vie, viali, piazze e vicoli, che può essere esplorato, studiato e descritto fin nei minimi dettagli.

Una città è un insieme di persone: un’esperienza di condivisione e di incontri senza fine tra chi, per scelta o casualmente, vi abita da tempo, da sempre o non per molto; la meta di un viaggio improvvisato o programmato scrupolosamente; il centro o un capitolo importante di una vita. 

Una città è attraversata, abitata, vissuta, osservata e conosciuta da una quantità infinita di persone e proprio per questo, pur essendo una, unica e riconoscibile da tutti, è al contempo una miriade di città: tante quanti sono gli sguardi e le mani che vi si soffermano.

Tutti noi abbiamo una città (o più di una, perché no?) che definiamo “nostra”. Eppure, sappiamo che non possediamo nulla. Al contrario siamo noi che sentiamo di appartenerle, quando ci rendiamo conto del significato che prende ai nostri occhi: ricordi, abitudini, emozioni, traguardi o cambiamenti sono solo alcune delle possibilità con cui una città ci attira a sé.

È questo il modo migliore, più gentile e, del resto, inevitabile di fare propria una città: guardandola e lasciando che ci mostri chi siamo.


Ugo La Pietra

Pubblico e Personale

Che cosa significa riappropriarsi dello spazio urbano? E come possono i bambini fare loro gli spazi cittadini? Quale comportamento dovremmo avere nei confronti dei confini? Ugo La Pietra, “Ricercatore” e autore del cortometraggio “Riappropriazione della città” ci aiuta a rispondere a queste domande.

A ognuno la sua città

a cura di Gaia Scarpari

Com’è fatta la vostra città? Sapreste rappresentarla? Fatevi guidare dal vostro modo di abitarla, dal filo rosso immaginario che si stende quando i vostri passi la attraversano. Ne uscirà una mappa un po’ diversa ma fedelissima: una “mappa geografica emozionale” della vostra città.

La nostra città

Che cosa rende la città dove viviamo veramente “nostra”? Su una città ci sono così tanti sguardi… il punto di vista di un bambino come sarà? 

Una bibliografia tutta cittadina è qui per raccontarlo…

Ci sono molte mappe che raccontano una sola città, tutte diverse a seconda di ciò che si vuole evidenziare. Per esempio, c’è la mappa che traccia i percorsi dei trasporti pubblici, bus, tram, metropolitane e passanti, solitamente attraverso reticolati colorati ben riconoscibili: si pensi alla mappa della metropolitana di Parigi, Londra o New York… O di Washington D.C., almeno nei disegni preparatori che trovate qui. La vostra città racconta i suoi trasporti con una mappa colorata? Perché, insieme ai bambini, non realizzarne una personale che accenda i riflettori sulle fermate particolarmente significative?

Sono gli sguardi di chi si ritrova ad abitare una città a raccontarla attraverso molteplici punti di vista. Guardare e osservare, però, non significa parlare e si rischia di non riuscire a comunicare un’impressione anche quando la si vorrebbe condividere. A meno che non si ricorra alla fotografia: immagini e occhi che sanno raccontare. Perché non chiedere ai bambini di fotografare un pezzettino di città per loro particolarmente significativo, scegliendo un’inquadratura capace di comunicare le loro emozioni e i loro pensieri?

È vero che una sola città si scompone in tante città quanti sono gli occhi di chi la abita. Però, qualche volta, la “nostra” città confida i suoi segreti a tutti coloro che abitualmente la attraversano, svelando dettagli nascosti, magari spiritosi o misteriosi. Ed è così che il significato che le attribuiamo conoscendola coincide con quello che le danno gli altri… e ci si ritrova a riderci su, come accade per questo strano gradino. Perché, con i bambini, non esplorare la città alla ricerca di un dettaglio da scoprire e custodire come il più prezioso dei segreti?