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Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento. 

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Intervista ad ArcheoKids

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Laboratorio a cura della redazione di FarFarFare

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filmografia a cura di Irene Tedeschi – Avisco

e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!

“Che cosa c’è sotto?” è una domanda particolare. Certo, a modo suo, ogni quesito lo è. Tuttavia, il sapore di sospetto misto a eccitazione che pervade la bocca di chi rivolge a se stesso e agli altri questo interrogativo è così unico e inevitabile da meritare un’attenzione speciale.

Il più delle volte, quando formuliamo una domanda, vogliamo sapere qualcosa: chiediamo al fine di ottenere un’informazione di cui andiamo in cerca, anche disperatamente. Non dovrebbe perciò apparire strano il fatto che a delle parole pronunciate con l’intenzione di accrescere la nostra conoscenza si accompagni uno spasmodico desiderio di scoperta: è naturale essere curiosi e morire dalla voglia di risolvere ogni dubbio. Eppure, la spinta che ci porta a chiedere “che cosa c’è sotto?” è differente, per certi aspetti più forte e più violenta, perché figlia della convinzione, o dell’improvvisa consapevolezza, che qualcosa di importante ci sia stato tenuto nascosto.

Èciò che capita, per esempio, quando le parole che ascoltiamo o i fatti che si svolgono davanti ai nostri occhi tradiscono, d’un tratto, strani dettagli e insolite contraddizioni, tanto da indurci a pensare che gli eventi di cui siamo testimoni siano il risultato di una fitta trama ordita ad arte allo scopo di celare la verità. Siamo spiazzati nel constatare che qualcosa non torna e amareggiati nel realizzare di essere a nostra volta vittime di quell’inganno. Colmi di sospetto e delusione, non possiamo fare a meno di indagare la ragione di quella mistificazione: «Che cosa c’è sotto tutto questo?», ci domandiamo.

D’altra parte, ci sono aspetti della realtà che, pur non offrendosi alla nostra conoscenza, non sono mai stati oscurati da un imbroglio deliberatamente escogitato. Essi rimangono nascosti, ma solo perché il caso e il tempo hanno voluto così. È un mistero innocente quello che li avvolge e che suggerisce ai ricercatori più curiosi di domandarsi ancora, con una tenacia che al sospetto preferisce l’euforia: «Che cosa c’è qui sotto?». In questi casi è sufficiente percepire l’esistenza di una superficie coprente perché si scateni la voglia di scavare un po’ più a fondo: quali inestimabili tesori potrebbero nascondersi al di là di quel velo spesso e rigido, che sembra implorarci di essere scostato?  

In un albo illustrato firmato da Jon Klassen e Mac Barnett, i piccoli Sam e Dave, decisi a trovare “qualcosa di spettacolare”, diventano gli artefici di una buca sempre più profonda, nella quale confidano con entusiasmo e dalla quale non riceveranno la risposta che si sarebbero aspettati. Il racconto parte dalla domanda dei due protagonisti che si chiedono, trepidanti e determinati, che cosa possa esserci sotto la terra che calpestano quotidianamente e si conclude, o quasi, con lo stesso quesito degli stessi personaggi che, straniti, hanno la sensazione che ci sia qualcosa che non torna: poiché sotto non si è trovato nulla, forse, qualcosa sotto c’è. Già, ma che cosa? Mentre Sam e Dave si avviano alla soluzione della loro confusione (una merenda a base di latte al cioccolato e biscotti a forma di animale), il lettore continua a domandarsi cosa ci fosse sotto quella storia. Lo fa scavando a modo suo, ovvero immaginando. E questo basta a trovare la risposta.

Sotto di noi

Intervista ad ArcheoKids

L’archeologia può rispondere in tanti modi alla domanda “cosa c’è sotto?”: scavando, in cerca di oggetti e civiltà che si nascondono sotto terra; immaginando, osservando ciò che, alla luce del sole, ci parla del passato che vive sotto il nostro presente.

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Laboratorio

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Laboratorio a cura della redazione FarFarFare

Ispirati dalla mostra che, nel 2007, ha celebrato i 100 anni dalla nascita di Bruno Munari presso il Museo Civico Archeologico di Bologna, proviamo anche noi a “ingannare il tempo” inventando scritture di popoli vissuti in un super-passato o che vivranno in un super-futuro!

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Filmografia a cura di Irene Tedeschi – Avisco

Quando si guarda un film, al cinema, a casa o sullo schermo di un computer, gli occhi si muovono al ritmo delle immagini che appaiono in superficie. Ma che cosa c’è sotto? Lì, dove non si vede, al di là della cornice, o dietro, sulla strada che ha portato fino a quei fotogrammi?

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ALCUNE COSE CURIOSE

  Gli scavi archeologici spesso rivelano templi dedicati a divinità venerate da antiche civiltà. Con essi viene alla luce, o si ricorda, anche la loro storia: da sotto terra emergono reperti e racconti, che può capitare riguardino figure che a loro volta provengono da quel mondo sotterraneo. È il caso delle divinità ctonie, per esempio. Ma quali altri miti e leggende si nascondono sotto i nostri passi? 

L’idea di non poter vedere i dinosauri in carne e ossa da un lato ci rincuora, dall’altro ci dispiace. Alcuni di noi, soprattutto i più piccoli, farebbero di tutto pur di conoscerli un po’ più da vicino. Per fortuna, ci sono numerose tracce da seguire, sparse in tutto il mondo… venute a galla da un sottosuolo che riserva tantissime sorprese!

Sotto terra o sott’acqua? Questa alternativa ci fa dimenticare che anche l’acqua si spande su un fondale: un fondale che oggi potrebbe essere asciutto. Come si capisce se un tempo quel lembo di terra era rivestito dal mare o dall’oceano? Un modo potrebbe essere scavare e scoprire che cosa nasconde: c’è per caso qualche creatura marina là sotto?