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Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

Largo agli errori

Intervista a Keri Smith

Sbaglia meglio!

Laboratorio a cura di Giacomo Isidori, Jacopo Natoli e Danilo Innocenti

E un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet

Siamo abituati a pensare che ogni errore sia frutto di una svista o di un’attenzione macchiata di ignoranza. Fatichiamo a immaginare che uno sbaglio sia voluto, perché, se così fosse, sarebbe uno scherzo di cattivo gusto, una colpevole provocazione. E nessuno si comporterebbe in modo tanto sconveniente, non è vero? 

 

Largo agli errori

Intervista a Keri Smith

L’idea che un errore sia commesso di proposito è inaccettabile. Ma perché? Sbagliare apposta può voler dire anche provare, correre rischi e scoprire percorsi meravigliosi, che una strada sicura non ci avrebbe mai permesso di trovare.


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Siamo convinti che gli errori siano orrori, ma è proprio questo il nostro sbaglio più grande. Qual è il delitto commesso nel compiere un tentativo? Chi si dovrebbe sentire deluso a causa di un passo insolito? E perché avvicinarci a qualcosa di nuovo e diverso dovrebbe farci tanta paura? 

Il più delle volte guardiamo all’eventualità dell’errore come a una tragedia. Il pensiero di sbagliare ci fa tremare le gambe, accelera il nostro battito cardiaco, ci toglie il fiato. Ci fa sentire vicino a un precipizio che provoca un’insopportabile vertigine e che, alla fine, ci convince a chiudere gli occhi, ad arretrare e a rinunciare. Ma se considerassimo l’errore come se fossimo in una commedia, potremmo ridere di quell’inciampo, prenderlo sul serio con la giusta leggerezza.

 

Sbaglia meglio!

Laboratorio a cura di Giacomo Isidori, Jacopo Natoli e Danilo Innocenti

È inutile cercare di scappare dagli errori, perché, prima o poi, ci troveranno e ci chiederanno di essere affrontati. Allora, tanto vale farsi trovare pronti, dando loro il significato di un gioco.

Gli errori non fanno paura. Forse, un po’ goffamente, vogliono solo farci sorridere. A chi li ha compresi senza correggerli offrono tutti i loro servigi. E, come in quel divertimento musicale in cui W. A. Mozart sbaglia tante volte di proposito, diventano belli; compongono il bello.


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Giovannino Guareschi ha dedicato un breve racconto alla figura del correttore di bozze, mestiere che dipinge con forte ironia. La sua instancabile caccia all’errore è frutto di precisione o di estrema pignoleria?

Però, diciamocelo, trovare errori qua e là (soprattutto se fatti da altri) regala enormi soddisfazioni: avete mai giocato a rintracciare pasticci “evidentissimi” nei film che conoscete?


A volte l’arte nasce proprio dalla presenza di qualche errore. Se non fossero state “sfocate”, le fotografie di Julia Margaret Cameron sarebbero state ricordate in egual modo?