Vai al contenuto

Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

IN QUESTO NUMERO

È “solo” l’inizio

Intervista a Walter Kohan

Grandi domande

Intervista aGroote Museum

Avete presente quella sensazione che emerge prepotentemente quando si fa per la prima volta qualcosa di nuovo? 

È un misto di vertigine ed eccitazione che si accende solo quando alla novità si accompagna l’idea che, per qualche ragione, l’impresa che si è sul punto di intraprendere sarà titanica. In quel momento, alla trepidazione che vorrebbe affrettare il momento di inizio si unisce una confusa immobilità, come se fossimo imprigionati in una matassa. Mente e corpo vanno in corto circuito e, cercando di divincolarsi, si continuano a chiedere: “e adesso, da dove cominciamo?”.

Qualcosa di simile può verificarsi anche se si decide di fare filosofia con i più piccoli. Consegnare loro gli strumenti messi in gioco da una disciplina così antica e importante ci emoziona come se fossimo autori di un’azione assai nobile. D’altro canto, e in parte per gli stessi motivi, abbiamo paura di rimanere ingarbugliati in un gomitolo corposo e colorato dotato di un principio a cui piace nascondersi.

È “solo” l’inizio

Intervista a Walter Kohan

In questo caso, però, se si accettano condizioni un po’ stravaganti, trovare il bandolo della matassa è operazione più semplice di quello che sembra: se, anziché un dato di fatto certo, cominciassimo dal fare domande?

LEGGI

Tutti vorremmo iniziare da solide fondamenta. L’idea di posare i piedi su un terreno fermo e compatto ci dà sicurezza e ci permette di procedere a passo spedito. Tuttavia, a volte, è necessario affondare su un suolo molliccio e restare in equilibrio tra fragili zolle. E questo accade quando dal nostro gomitolo spunta un filo un po’ spelacchiato che, nell’essere uno, rivela di essere molti e, potenzialmente, anche di più.

Grandi domande

Intervista al Groote Museum

È nel presentarsi così che si fa portavoce di grandi questioni: un inizio evidente, intrigante. Un punto di partenza che c’è, anche se non è così chiaro ed è ancora tutto da sciogliere.

SCOPRI

Ci sono domande che muoiono in un secco colpo di forbici, nel taglio netto di risposte che recidono senza sfilacciare. Ma non è questo il principio per chi vuole fare filosofia con le bambine e i bambini. Per loro, si comincia da qui: da un filo che supplica di essere preso, pazientemente tirato, rigirato tra le dita e ulteriormente spettinato. In un processo che inizia ogni volta da capo, ogni volta più in là.