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LABIRINTO 1

Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

IN QUESTO NUMERO

Piccola rassegna di avventure labirintiche

Teatrografia a cura di Cristina Nebi

Scary Face

Laboratorio a cura di Emily Guerra, Elisa Mazzurana, Lisa Perkmann, Christine Stallbaumer, studentesse del Master in Design for Children presso la Libera Università di Bolzano

Immaginate di trovarvi sul ciglio di un labirinto. Il vostro sguardo intravede i primi metri del sentiero, ma subito, poco oltre, si perde. La strada si confonde, si interrompe; solo la vostra immaginazione può spingersi avanti e provare a seguire gli snodi nascosti.

Che cosa provate di fronte a tutto questo? L’ignoto scatena in voi vertigini così forti da convincervi a rinunciare o vi incuriosisce tanto da costringervi a partire?

 

PICCOLA RASSEGNA DI AVVENTURE LABIRINTICHE

Teatrografia a cura di Cristina Nebi

Non avete ancora messo un piede nel labirinto, che la sua sola vista, mescolata alla sua idea, basta a renderlo teatro delle più diverse e contrastanti emozioni.

SCOPRI

Addentrarsi in un labirinto significa cedere alla tentazione di raggiungerne il cuore e svelarne i segreti. Voltargli le spalle vuol dire cadere nel terrore di perdersi, di non riuscire a tornare, di rimanere imbrigliati. Tuttavia, non si tratta di scoprire se lo spirito temerario vincerà sull’animo pavido e chi, tra una coraggiosa imprudenza e una cauta paura, muoverà avanti o indietro i nostri passi.

SCARY FACE

Laboratorio a cura di Emily Guerra, Elisa Mazzurana, Lisa Perkmann, Christine Stallbaumer, studentesse del 
Master in Design for Children presso la Libera Università di Bolzano

Al cospetto di un labirinto quello che importa è rendersi conto che, una volta entrati, non è necessario uscire: la sola esplorazione è già di per sé una meravigliosa via di fuga, una forma di soluzione, un modo di sciogliere i nodi.

Scopri

Perciò, ecco l’invito: entrate, buttatevi, camminate e guardatevi intorno. Date al labirinto il tempo di farsi conoscere, accogliete lo spazio che ha da mostrarvi. Soffermatevi sugli angoli bui, sulle strade bloccate e sugli aspetti più strani. Interrogateli. 

Alla fine ne uscirete sorpresi, cambiati, illuminati, diversi e cresciuti – anche se sarete lì, anche se non ne uscirete affatto. E andrà bene così.