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Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.

Conoscere in una carezza

intervista ad Anna Chiara Boggi e Francesca Santi
del Museo Tattile Statale Omero

Come nasce il disegno

laboratorio a cura di Melania Longo

Nascere al cinema

filmografia a cura del Museo del Cinema di Torino

e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!

Nascere vuol dire fare conoscenza. 

Nel momento stesso in cui un bimbo viene al mondo incontra la realtà. Lo fa senza vederla, perché non gli è ancora possibile: i suoi occhi sono chiusi e anche quando apre le palpebre i contorni di ciò che lo circonda appaiono sfocati, tremolanti. 

Non c’è una conoscenza a prima vista, ma a primo tocco, sfioramento, urto, ascolto: l’aria, il contatto con i corpi, il vociare di esultanza e commozione, il proprio stesso pianto offrono al neonato la prima impressione della realtà che una vita intera non gli basterà a scoprire fino in fondo. 

«Piacere, mondo» è un saluto fatto di carezze: è un gesto sorpreso, al contempo intimorito e incuriosito, il prologo di uno sguardo attento e indagatore. 

È un punto di partenza netto, semplice e concreto, come se dal disegno di una sola linea potesse scaturire un mondo intero. 

È un inizio confuso e imprevedibile, come se quella stessa linea si ingarbugliasse all’improvviso e si dovesse nascere altre infinite volte per districarla tutta. 

Perché è questo che vuol dire nascere: venire al mondo, fare la sua conoscenza e non smettere mai di cercare di capirlo.


Conoscere in una carezza

Da dove nasce la nostra conoscenza della realtà?
Dai nostri pensieri? Dalla nostra esperienza? Da tutti i nostri sensi o da uno solo di essi? Il mondo è troppo complesso perché i suoi segreti possano essere svelati attraverso una sola di queste possibilità. Quest’intervista ci dimostra che nessuna via è da trascurare o da sottovalutare…

Come nasce il disegno

a cura dei Melania Longo

La nascita è un passaggio che può riguardare ogni cosa che ha un prima in cui ancora non c’era e un momento in cui inizia a essere. Anche per il disegno è andata così e questo laboratorio, pieno di suggestioni dal mondo dell’arte, è fatto apposta per scoprirlo!

Nascere al cinema

Fenomeno complesso nella vita, la nascita mantiene le sue molteplici sfaccettature anche quando è tradotta nel linguaggio cinematografico. Questa selezione di film intende mostrarci alcuni dei suoi mille significati.

 Quando guardiamo un film, ai nostri occhi e alle nostre orecchie si offre un prodotto finito e concluso, di cui non è difficile intuire la complessità: un film è fatto di attori, scenografie, battute, movimenti, di una regia che coordini il tutto, e di molto altro ancora. La nascita di un film è un processo tutt’altro che semplice e rapido: questo video, che si concentra unicamente sulla parte udibile della pellicola, è una testimonianza della pazienza, della cura e della lentezza che devono concedersi allo svolgimento di un lavoro, perché sole sanno rendere giustizia all’idea e al pensiero che vi sta dietro.

 A Novara si svolge un Festival, che porta il titolo di Scarabocchi. In questo articolosette passaggi si susseguono per raccontare come il disegno sia l’occasione per dimostrare che dal Nulla di un foglio bianco nasce sempre qualcosa, che questo qualcosa è l’invisibile che così può apparire e che questo processo è un atto di conoscenza che non necessita di abilità particolari, ma solo del nostro essere umani. Disegnare permette di ragionare e di conoscere e, sotto questo aspetto, non c’è nessuno che non sappia farlo.

 Un museo, solitamente, si “visita”, verbo che già di per sé basta a capire che spetta al senso della vista il ruolo di protagonista in questo tipo di esperienza. Tuttavia questo, più che un assunto inconfutabile, è ciò cui siamo abituati. A Venezia, sono molti i musei che offrono la possibilità di svolgere laboratori, attività didattiche, così come di esplorare spazi e collezioni, in una prospettiva plurisensoriale, che rispetta un principio di inclusione e la complessità della conoscenza.