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Informazione 2

Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento. 

Come sempre, lo faremo in compagnia di tante voci diverse. Questa volta, però, il tema era così particolare che abbiamo deciso di condividerne anche la regia: dal primo all’ultimo numero, coordineremo l’esplorazione in collaborazione con Slow News, primo progetto di slow journalism italiano, che di Informazione si intende davvero.

In questo numero

Ti spiego il mondo

Intervista a Martina Recchiuti
Alberto EmilettiInternazionale Kids

Babbo Natale nella scatola

laboratorio a cura di Daniele Aristarco

Un mondo dispiegato

giornali per bambini in giro per il mondo
a cura dei Ludosofici

e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!

Ci sono moltissime parole che corrono sulle nostre labbra con estrema agilità, familiari, consuete e sicure. Le pronunciamo naturalmente, affidando loro i nostri pensieri, ma quando qualcuno ci interrompe all’improvviso per chiederci il significato di un termine che abbiamo appena usato, spesso ci sentiamo colti in fallo: «E adesso, come glielo spiego?», ci domandiamo con un filo di sgomento.

In simili momenti è come se fossimo posti di fronte a uno specchio, incapaci di distogliere lo sguardo da noi stessi mentre temiamo che quello che credevamo di sapere non ci sia chiaro proprio per niente. Avviene con le parole, ma anche con concetti o racconti di episodi che d’un tratto ci sembrano oscuri e sfuggenti.

Spesso basta che ci sia chiesto di spiegare un’idea o un fatto, un pensiero o una notizia, perché ciò che prima appariva evidente assuma le sembianze di un foglio accartocciato, ripiegato su se stesso, che noi dobbiamo dispiegare facendoci strada tra dubbi e incertezze. 

L’invito a spiegare non lascia scampo. Richiede sforzo e impegno, come quello di chi issa le vele, che, spiegate, lasciano che la barca prenda il largo. Vuole che ci si metta in discussione e si riprovi più e più volte, come fa una giovane aquila, che spiega le ali per spiccare il volo. Implica la determinazione e il desiderio di farsi capire, come chi punta a farsi sentire spiegando la propria voce. Prevede che si accetti la paura e la vertigine che sorge quando l’invito non è tanto a spiegare, ma a spiegarsi. 

Spiegare è un esercizio di riflessione e, al tempo stesso, di immedesimazione, che porta a districare e distendere quel foglio accartocciato per me e per chi ho di fronte, chiunque sia.

Ti spiego il mondo

Intervista a Martina Recchiuti
Alberto EmilettiInternazionale Kids

I bambini vivono l’attualità ed è giusto che siano dotati degli strumenti per comprenderla. Un giornale pensato perché possa spiegare – e non nascondere o edulcorare – il mondo ai più piccoli può essere una soluzione. Ce lo raccontano Martina Recchiuti e Alberto Emiletti.

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Laboratorio

Babbo Natale nella scatola

a cura di Daniele Aristarco

Se crediamo a Babbo Natale e ci lasciamo trascinare dalle fiabe, va tutto bene. Quando, però, si parla di notizie, ovvero di fatti reali, dobbiamo alzare la guardia e saper distinguere tra le verità e le falsità. Questo laboratorio spiega come allenarsi a riconoscere le fake news!

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Un mondo dispiegato

giornali per bambini in giro per il mondo
a cura dei Ludosofici

Una selezione di giornali e riviste provenienti da tutto il mondo e con un elemento in comune: il rivolgersi ai bambini e ai ragazzi per informarli e dare loro gli strumenti per comprendere e osservare la realtà con occhio critico e curioso. 

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alcune cose curiose

Quando accade qualcosa di tremendo, che anche noi adulti facciamo fatica a sopportare, la tentazione di proteggere i bambini tenendoli all’oscuro di ciò che è successo è molto forte. Il più delle volte, però, la notizia li raggiunge prima che si riesca a immaginare un modo di evitarlo (posto che sia giusto e, soprattutto, possibile farlo): a volte lo fa all’istante, quando è la realtà stessa, senza filtri, a stagliarsi cruda davanti ai loro occhi. È accaduto, per esempio, in occasione degli attentati di Parigi del 2015, che hanno scatenato molte domande nei più piccoli. La redazione della rivista francese Astrapi ha provato a elaborare delle risposte, interrogandosi sulla forma più opportuna di presentarle.

Ci sono giornali che si rivolgono espressamente al pubblico dei più piccoli. Gli altri, che rappresentano la maggior parte, parlano al mondo degli adulti, ma non è raro che finiscano tra le mani di un bambino. E a questo punto cosa accade? Il giovane lettore può sfogliarlo, dare un’occhiata ed esplorare l’oggetto che ha tra le mani… E decidere di farne una costruzione, proprio come spiega quest’articolo di un giornale celebre come il New York Times. 

Il mio primo quotidiano è un progetto digitale: un giornale online fatto da adulti-genitori accomunati dal desiderio di rendere comprensibili agli occhi e alle menti dei bambini i fatti che accadono e le notizie che li raccontano. Perché, se la realtà è davvero così complessa, ogni strumento utile a districarla è il benvenuto! Così come l’aiuto di chi, più grande, può permettere di trarne il massimo beneficio.