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Ciao! Questa è FarFarFare, la newsletter che ogni mese sceglie un tema e di settimana in settimana lo esplora attraverso laboratori, attività e tanti materiali che potrai usare a tuo piacimento.
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Domande su domande
intervista a Giusi Quarenghi e Guido Scarabottolo
Matita, prendi vita!
laboratorio a cura di Gaia Scarpari
Rinascere in un film
filmografia a cura del Cinema del Carbone
e un po’ di cose curiose che abbiamo selezionato su internet!
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Qual è il contrario della nascita?
La morte, risponderemo probabilmente tutti, perché è la conclusione di una vita, di cui la nascita, all’opposto, costituisce il punto di partenza.
Tuttavia, se volessimo scavare un po’ più a fondo, ci renderemmo conto che non è così immediato stabilire quale sia l’inizio e la fine di una vita: quando, in effetti, si comincia a vivere davvero? Che cosa implica l’esaurirsi di una vita? E se la morte portasse solo il corpo a spegnersi, lasciando l’anima libera di vivere ancora, chissà sotto quale forma?
E poi, vita. Che parola strana. Letteralmente e scientificamente, riguarda solo gli esseri viventi: oggetti, storie, partiture, idee e tutto ciò che non respira non sembrano meritarsi la possibilità di dirsi vivi. Chiaramente, però, non è così.
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Un libro, un racconto, un progetto, un pensiero hanno tutti un vissuto. Un vissuto particolare, biologicamente non riconosciuto, di cui però possiamo almeno immaginare la nascita, il momento di passaggio dal non esserci all’esistere, e che potenzialmente potrebbe non concludersi mai. Una vita articolata, piena di avventure, di incontri e di scontri, che, forse è vero, non può prescindere da noi. Perciò a questa vita diamo un altro nome e la chiamiamo interpretazione.
Può darsi, allora, che non sia la morte il contrario della nascita, ma piuttosto il coprirsi gli occhi e il tapparsi le orecchie, il voltare le spalle, il rifiutarsi di raccogliere, il non voler ricordare: il fare di tutto perché alla nascita non possa seguire mai e in nessuna forma una rinascita.
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Domande su domande
Giusi Quarenghi e Guido Scarabattolo, autori di Io ti Domando, hanno ridato vita, attraverso parole e immagini, a uno dei testi più antichi del mondo, che ha ancora moltissimo da dire: basta ascoltarlo. L’intervista vi porterà a conoscere i dettagli di questa rinascita.
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Rinascere in un film
Una selezione di film nati da idee che hanno trovato nel linguaggio cinematografico il miglior modo di esprimersi… e che rendono visibili altre delle infinite sfaccettature della nascita!
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Di solito, gli albi illustrati si servono di parole e immagini – e talvolta solo di queste ultime – per raccontare una storia. A volte, però, al linguaggio verbale e iconografico se ne aggiunge un terzo: quello musicale, per esempio. La Boîte à Joujoux fu composta da Debussy per la sua bambina ed è una favola in cui gli avvenimenti sono narrati dal susseguirsi sentito e ragionato delle note musicali. La Boîte à Joujoux, però, è anche, dalla sua origine, una partitura illustrata, in cui ai pentagrammi si uniscono i testi e i disegni di André Hellé. Quanti linguaggi possono far rinascere una storia, lasciandone conoscere aspetti ogni volta diversi?
Tutto ciò che c’è, a un certo punto, è nato. Persino la punteggiatura, che tanto ci fa indispettire e dubitare quando ci ritroviamo a scrivere un testo, di qualunque tipo esso sia. Se provassimo a dedicare ai segni di interpunzione, tanto banali quanto misteriosi, uno sguardo attento, potremmo ritrovarci a farci più di una domanda: è sempre stato questo il loro aspetto? Quando sono stati inventati e perché? A tali domande potreste trovare una risposta in questo articolo e in quest’altro. A un’altra, invece, provate a rispondere voi: quanti e quali forme assume la punteggiatura quando da segno scritto si trasforma nella vostra voce?
Tutto ciò che c’è, a un certo punto, è nato. Persino la punteggiatura, che tanto ci fa indispettire e dubitare quando ci ritroviamo a scrivere un testo, di qualunque tipo esso sia. Se provassimo a dedicare ai segni di interpunzione, tanto banali quanto misteriosi, uno sguardo attento, potremmo ritrovarci a farci più di una domanda: è sempre stato questo il loro aspetto? Quando sono stati inventati e perché? A tali domande potreste trovare una risposta in questo articolo e in quest’altro. A un’altra, invece, provate a rispondere voi: quanti e quali forme assume la punteggiatura quando da segno scritto si trasforma nella vostra voce?
Jon Klassen e Mac Barnett sono amici e, spesso e volentieri, il primo illustra i testi di cui il secondo è l’autore. In quest’intervista doppia, Klassen e Barnett raccontano il processo che ha portato alla nascita di Triangle, l’albo che apre la loro trilogia delle forme e che è seguito da Square e Circle. In questo caso, la storia nasce da una discussione, in cui parole e immagini nascono contemporaneamente. Perché non invitare i bambini a comporre una storia in coppia o, perché no, in trii, quartetti, e via dicendo, chiedendo che ciascuno la realizzi e la racconti secondo il linguaggio che più gli appartiene?