Aria
Qual è la forma dell’aria?
Da un certo punto di vista questa domanda potrebbe sorprenderci. L’aria, elemento invisibile per eccellenza, non può mostrarsi evidenziata da un contorno che ne disegni le sembianze. L’aria non appare rotonda, quadrata o triangolare, e nemmeno somigliante a una qualsiasi figura che i nostri occhi siano in grado di distinguere. Se contenuta, è capace di aderire alle pareti del suo contenitore: ne ricalca la forma, trasformandosi in bottiglia, in stanza, in stiva, ma, ancora una volta, nel farlo, evita di dare a vedere le sue metamorfosi, che spesso, senza distinzioni, chiedono alla parola “vuoto” di essere nascoste.
La forma, però, non esiste solo nel mondo delle immagini: è l’aspetto ovvero il modo in cui qualcosa si può manifestare, una variazione possibile che non stravolge tanto da scalfire l’essenza, ma così imprevedibile e capace di osare che non potrebbe accontentarsi di proporsi a uno solo dei nostri sensi.
Respiri, afosa umidità, raffiche di vento e ondulate vibrazioni: ecco le forme che l’aria assume per ricordare la sua presenza a dispetto della trasparenza che scorre inosservata sulle retine di chi si guarda intorno.
L’aria c’è, ma il mondo appare ai nostri occhi come se questo elemento non ci fosse, come se ogni cosa irradiasse la sua essenza tanto da tagliarlo ed eliminarlo.
A volte, il timore di essere dimenticata spinge l’aria a tentare l’impossibile e ad assumere la forma di chi spicca un salto alto fino al cielo.